LECCO – Anche Coldiretti Como-Lecco ha partecipato giovedì all’assemblea nazionale che si è tenuta al Palalottomatica di Roma, con diversi pullman sui quali ha viaggiato la numerosa delegazione lariana, insieme al presidente della federazione interprovinciale Fortunato Trezzi, dal direttore Francesco Renzoni e dal vice Rodolfo Mazzucotelli.
“Siamo scesi a Roma consapevoli del ruolo che il nostro territorio può e deve avere – ha spiegato il presidente Trezzi – per un’agricoltura che sia “motrice” della ripresa. Occorre scommettere sulla valorizzazione e sulla comunicazione della nostra agricoltura territoriale, che va messa al servizio della società e avere un sano e giusto protagonismo nello scenario economico provinciale”.
Un appuntamento importante quello nella Capitale, alla presenza del presidente nazionale di Coldiretti, Sergio Marini, e dei ministri Corrado Passera (sviluppo economico) e Mario Catania (politiche agricole).
Il meeting è stato la chance giusta per richiedere al Governo un’accelerazione per la legge sull’etichetta di origine di tutti gli alimenti, attesa da tempo dai “berretti gialli”, e per calvare il tema della revisione di spesa, argomento d’attualità e possibilità di vera svolta anche per il mondo agricolo:
“Occorre cogliere l’occasione della spending review – ha dichiarato il presidente nazionale Marini – per togliere di mezzo una volta per tutte quegli adempimenti burocratici inutili che tolgono all’attività di impresa vera 100 giorni l’anno.
Il vero vantaggio di una spending review “possibile”, non è solo nel taglio del personale pubblico che sarà difficile per il costo sociale che ne deriverebbe ma nel recupero di almeno 100 giornate di lavoro all’anno che gli imprenditori perdono per stare dietro alle carte. Non vanno certo eliminati quegli adempimenti che garantiscono la sicurezza alimentare ed ambientale, ma non c’è dubbio che troppo spesso la burocrazia si inventa pratiche per giustificare se stessa. Basterebbe ridimensionare questa micidiale spinta creativa per recuperare qualche punto di Pil”.
Marini ha poi rimarcato la necessità di imporsi sui mercati internazionali: “E’ assurdo che il 200-300% del mercato potenzialmente assorbibile al mondo, noi lo lasciamo occupare dai falsi. Il nostro è un modello per tutti. Non s’inventi l’Italia vie di sviluppo che sono lontanissime dalla nostra storia. Torniamo a fare quello che sappiamo fare bene: grande cibo, grande territorio, grande innovazione, grande creatività. Ci sarà sempre un mercato più vasto che cerca prodotti con queste componenti immateriali”.
“Torniamo a fare l’Italia – ha concluso il presidente – E’ questa l’Italia che vogliamo. E’ quella che faticosamente stiamo costruendo”.