LECCI – Un totale di 14.299 soci distribuiti tra le varie Avis comunali del territorio provinciale, di cui ben 14.042 donatori; un aumento percentuale di associati pari a più del 7 % rispetto al 2010 e un’attività di sensibilizzazione che ha dato vita a 115 eventi di informazione e promozione. Ecco alcuni dei dati che emergono dal bilancio sociale 2011 redatto dall’Avis Provinciale di Lecco. Un documento, questo, che è stato realizzato per la prima volta dalla fondazione dell’associazione provinciale (avvenuta nel 1995) e finalizzato a illustrare in modo chiaro e trasparente il lavoro svolto.
“Il bilancio sociale relativo all’anno 2011 – spiega il presidente Avis provinciale, Bruno Manzini – è stato pubblicato in concomitanza con il diciassettesimo anno di vita di questa realtà. Da tempo pensavamo alla necessità di redigere un simile documento, capace di spiegare la natura dell’associazione, il suo operato e di fornire qualche dato concreto su quanto effettivamente fatto negli anni. Finalmente il resoconto è pronto per essere sfogliato e vuole essere un modo per comunicare nel modo più trasparente il nostro operato”.
Identità e finalità dell’associazione, sua organizzazione, risorse finanziarie, rapporti con i vari stakeholders e impegni per il futuro. Queste, quindi, le sezioni in cui il fascicolo è stato suddiviso. “Chi avrà modo di leggere quanto pubblicato – riprende Manzini – potrà avere una visione di insieme sulla realtà provinciale di Avis”.
Ma, venendo ai dati relativi alla donazione di sangue sul nostro territorio, com’è stato il 2011? “Il primo aspetto importante riguarda il continuo crescere del numero di soci. Dal 2010 al 2011 abbiamo registrato, infatti, un aumento pari al 7,13 % di persone. In cifre si tratta di circa 13.300 associati, di cui 257 collaboratori mentre i restanti donatori effettivi. Analizzando il trend di questi diciassette anni di attività di Avis provinciale, posso dire dal 2007 in poi l’andamento è stato sempre crescente, cosa che conferma la grande attenzione dimostrata dal territorio lecchese nei confronti della donazione di sangue”. Stando a quanto afferma il presidente Manzini sembra, infatti, che più del 50 % del sangue raccolto nel lecchese venga destinato a ospedali esterni al territorio. “I cittadini di questa provincia – riprende – sono molto sensibili al tema e questo rende Lecco una delle località maggiormente generose a livello nazionale”.
Ma come è organizzata l’Associazione Volontari Italiani Sangue e da dove provengono i fondi necessari per il suo mantenimento e per le numerose attività di sensibilizzazione? “Ogni singola Avis comunale – spiega il presidente – è un’associazione indipendente. Per ciascuna sacca di sangue raccolta, l’ospedale devolve alla realtà comunale del donatore una cifra pari a 18 euro, che serviranno per il lavoro dell’associazione. L’Avis comunale devolve in seguito una parte di questa cifra alle associazioni sovra-territoriali, tra cui Avis provinciale. È così che quasi la totalità dei nostri introiti deriva proprio dalle quote associative delle diciannove realtà comunali esistenti”.
Soldi, questi, che serviranno per finanziare le “numerose – prosegue – attività di promozione sul territorio. Nel 2011 abbiamo organizzato un totale di 115 eventi, molti dei quali nelle scuole. L’intento è proprio quello di sensibilizzare i più giovani, così da invogliarli non solo a donare il sangue (cosa che in molti fanno), ma anche a diventare volontari nell’associazione. In questo senso è da segnalare il progetto attivato lo scorso anno con il liceo artistico Medardo Rosso di Lecco, che ha visto gli studenti realizzare un video sul loro modo di intendere la donazione”.
Ma accanto ai dati sul 2011, il neo-redatto documento contiene degli ambiziosi propositi per il futuro. “Tra questi spicca – anticipa Manzini – il proseguimento del progetto Fibroscan, realizzato in collaborazione con il Centro Trasfusionale di Lecco e finalizzato alla prevenzione delle malattie del fegato dei donatori. A questo vorremmo, poi, aggiungere uno screening mammografico preventivo per donne donatrici quarantenni. In genere questo controllo è riservato a donne over cinquant’anni. Noi vorremmo – conclude – poterlo anticipare per coloro che donano il sangue”.
Per ulteriori informazioni sull’Avis Provinciale visitare il sito www.avisprovincialelecco.it