LECCO – Quasi 250.000 giornate di degenza, 833.500 prestazioni diagnostiche ambulatoriali, circa 2 milioni di esami di laboratorio e 102.600 accessi al Pronto Soccorso. Ecco alcuni dei dati relativi al 2011 e raccolti all’interno del primo Bilancio Sociale realizzato dall’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lecco. Il documento, presentato nella mattina di giovedì e scaricabile dal sito internet www.ospedali.lecco.it, è stato realizzato con l’intento di illustrare a pazienti, dipendenti e a tutti coloro che per ragioni diverse entrano in contatto con l’Azienda Ospedaliera le modalità con cui sono state utilizzate le risorse disponibili. Un quadro completo, quindi, sul funzionamento, sulle cifre e sull’operato della maggiore azienda lecchese, che con i suoi 3.000 dipendenti e un fatturato complessivo annuo di oltre 270 milioni di euro intende oggi rendere il più trasparente possibile la sua attività.
“Non è usuale per un’azienda pubblica compilare un bilancio sociale – spiega il direttore generale, Mauro Lovisari – ma abbiamo ritenuto che si trattasse di una strada da intraprendere, così da poter illustrare a tutti gli stakeholders (ossia i “portatori di interesse”) non soltanto i dati numerici relativi a interventi o ai costi ma anche dati più qualitativi, come le modalità con cui sono stati spesi i soldi messi a disposizione da Regione Lombardia o la tipologia di pazienti.
Il bilancio è stato, infatti, suddiviso in tre parti principali. A una prima presentazione dell’identità aziendale, dei principi, del contesto territoriale, dell’assetto istituzionale e del comitato etico – continua – segue la parte relativa al rendiconto economico”. Sezione, questa, in cui si possono apprendere i dati sulle degenze e sull’attività ambulatoriale. Dalle tabelle fornite emerge, infatti, come lo scorso anno siano stati circa 31.000 i dimessi e quasi 250.000 le giornate di degenza impegnate. Più di 800.000, come detto, le prestazioni diagnostiche ambulatoriali effettuate, cui si aggiungono i 2 milioni di esami di laboratorio e i più di 100 mila accessi al Pronto Soccorso.
“Il Bilancio Sociale – spiega il direttore sanitario, Patrizia Monti – ci ha inoltre permesso di avere un quadro maggiormente dettagliato della tipologia di pazienti, così da comprendere come sta cambiando l’approccio delle persone al settore e, conseguentemente, il nostro lavoro. Per fare un esempio abbiamo potuto costatare come le donne siano generalmente abituate a effettuare delle visite ambulatoriali e periodiche. Diverso, invece, l’atteggiamento degli uomini, che spesso attendono fasi più acute del dolore rivolgendosi largamente al Pronto Soccorso. Anche l’approccio di alcune donne straniere in gravidanza è spesso diverso da quello a cui eravamo abituati: pochi controlli preventivi, talvolta si presentano solo in caso di problemi”.
“Il terzo capitolo del documento – riprende Lovisari – riguarda la relazione sociale, con l’elenco di tutti i portatori di interesse in contatto con l’azienda, dai pazienti ai dipendenti, passando per enti terzi come associazioni o fornitori. Analizzando le informazioni raccolte abbiamo potuto conoscere meglio queste figure e ora sappiamo, ad esempio, che sono in aumento i fornitori locali” e che “il personale dell’azienda ospedaliera – interviene il direttore amministrativo, Roberto Pinardi – è composto soprattutto da donne. Altro dato da sottolineare potrebbe essere – continua – la buona percentuale di giovani che lavorano all’interno dell’azienda: ben il 70 % dei dipendenti ha, infatti, età compresa tra i 29 e i 49 anni”.
Ai principali stakeholders verrà a breve distribuita una copia del bilancio, accompagnata da un questionario di soddisfazione da inviare via mail al direttore generale. “Si tratta di un modo – conclude Lovisari – per comprendere meglio l’utilità del progetto e per permettere un’interazione diretta con il sottoscritto”.