LECCO – Sulla questione del futuro parcheggio nell’area ex Pagani che sarà a servizio dell’Ospedale Manzoni interviene anche Arpa Lombardia. Dopo le osservazioni solevate dalla direzione generale dell’Azienda Ospedaliera di Lecco (leggi articolo), che nella giornata di giovedì ha chiesto all’Agenzia Regionale Protezione Ambientale tempi più brevi nelle campionature sul suolo, ecco che le precisazioni della stessa Arpa non tardano ad arrivare.
“I ritardi nella realizzazione del parcheggio a servizio dell’Ospedale – spiegano dall’Arpa – non sono ascrivibili all’operato del Dipartimento di Lecco. Innanzitutto si informa che se nella zona di Lecco sono stati rilevati più volte in terreni non contaminati valori di concentrazione di zinco alti ma normalmente inferiori al limite di legge relativo alla destinazione d’uso di tipo residenziale, nell’area ex Pagani tale limite risulta invece superato. Pertanto – continuano – nello scorso mese di maggio e a seguito della riconversione del sito all’uso residenziale sono stati effettuati i campionamenti del terreno, in contraddittorio tra la proprietà e ARPA Lecco, tramite il prelievo di 60 campioni di terreno e riporti (e non di 350, come riportato dall’Azienda Ospedaliera) e di questi 22 sono stati sottoposti ad analisi.
Tuttavia l’indagine ambientale non è stata ancora completata perché, alla data concordata per i campionamenti, alcuni punti non erano accessibili sia per la presenza di rifiuti sia perché non era stata ancora disattivata la cabina elettrica presente sull’area. Situazione, questa, che persiste tuttora. In data 2 e 24 luglio si sono tenuti – proseguono – due incontri tecnici rispettivamente con la direzione dell’Azienda Ospedaliera Manzoni e con la proprietà dell’area ex Pagani e i suoi consulenti, in occasione dei quali ARPA ha assicurato la massima disponibilità a garantire il completamento delle indagini e il prosieguo delle attività.
Si precisa, inoltre, che nell’incontro del 24 luglio la proprietà ha manifestato l’intenzione di procedere non solo alla semplice messa in sicurezza dell’area, ma anche alla bonifica completa del sito e alla rimozione dei terreni potenzialmente contaminati da zinco. Ciò comporta, di conseguenza, tempi più lunghi per la realizzazione del parcheggio che – concludono – non sono attribuibili ad ARPA”.