LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:
“In merito alla sollecitazione ricevuta dal Responsabile Cisl Scuola, Mario Rampello, circa la situazione che sta attraversando la scuola italiana e più in specifico il corpo docenti in riferimento alla norma contenuta nel Disegno di Legge di Stabilità che prevede un innalzamento a 24 ore, senza retribuzione ulteriore, dell’orario di lavoro dedicato alle lezioni in classe dei docenti della scuola secondaria di I e II grado, condivido pienamente le preoccupazioni espresse nel suo scritto e ribadisco la posizione nettamente contraria mia e del Partito Democratico : Segretario, Presidente, Capogruppo alla Camera, Capogruppo in Commissione, Responsabile nazionale scuola del Pd, Presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, Capogruppo e relatore in Commissione Bilancio si sono ripetutamente pronunciati contro la norma.
Crediamo fermamente nel ruolo delle istituzioni e nella separazione dei poteri dello Stato, e deve essere chiaro che il Governo propone, ma le leggi le approva il Parlamento: “dal Consiglio dei Ministri alla fiducia c’è di mezzo il Parlamento” per citare Bersani.
Il nostro impegno, da deputate e deputati, è dunque quello di cancellare una norma che riteniamo inaccettabile nel merito e nel metodo.
Nel merito, la proposta del ministro Profumo tradisce la mancanza di un progetto complessivo che abbia una visione della scuola centrata sulla qualità dell’istruzione per gli studenti, sul ruolo del docente, sul significato dell’insegnamento e che abbia la consapevolezza che l’esercizio di questa professione, richiede al di là delle ore di lezione frontale, tante altre ore in più nel corso della giornata. Una proposta dunque che, oltre al vuoto programmatico dimostrato, avrebbe una pesante ricaduta anche sugli insegnanti precari e soprannumerari.
Nel metodo, attraverso una legge di stabilità, varata in un momento di crisi, il governo senza colpo ferire tenta di innalzare a 24 le ore di lezione frontale, agendo contro il CCNL e gli accordi sindacali, senza alcun progetto se non tagliare cattedre, e senza alcuna attenzione per la dignità dei docenti.
In Parlamento noi ci batteremo per cambiare la norma e con questo impegno abbiamo aperto la newsletter del gruppo PD e per far comprendere al Ministro Profumo e al Governo l’assurdità della proposta avanzata e l’errore grave nel quale sono incorsi.
Questo è l’impegno che ci siamo assunti come Pd, ma è altrettanto necessario che in questa battaglia ognuno faccia la propria parte e che l’orgoglio degli insegnanti si faccia attore per abbattere il pregiudizio che da tempo colpisce la loro professione: in questi giorni non si discute solo della rimozione di una norma iniqua, ma è in atto una vera e propria battaglia culturale per la dignità di chi educa, istruisce e forma i cittadini e le cittadine del futuro”.
On. Lucia Codurelli