LECCO – Dopo più di 100 anni di gloriosa e storica attività se ne va un altro pezzo di Lecco. Con il 1 di novembre la Cooperativa Economica di beneficienza San Giovanni di Lecco, dal dopoguerra conosciuta come Circolo Luigi Bonfanti, chiude.
Serra il portone sotto il pesantissimo peso di tasse e costi di gestione, si abbassa la saracinesca su quello che è stato uno dei simboli di Lecco, i circoli, le cooperative del dopolavoro, la dinamica attività dei soci dal 1898 a oggi. Perchè il Circolo ha la bellezza di 114 anni. Una parte della sua storia è legata ad altre sedi in via XI Febbraio prima e Rusconi poi, fino all’immediato dopoguerra, quando nel 1948 si inaugura la nuova sede di via don Invernizzi.
“Dispiace moltissimo chiudere – afferma l’attuale presidente Natale Piloni – soprattutto pensando a tutti quei soci che nei decenni hanno lavorato a titolo gratuito, nei sabati e nelle domeniche, sacrificando tempo e riposo ma credendo nella costruzione di questa nuova sede. Grande il dispiacere anche per i soci di adesso, una quarantina in tutto, la maggior parte di San Giovanni, qualcuno ereditato dal circolo di Rancio, ma ormai sempre troppo pochi”. I pranzi hanno dimezzato il loro numero e ora se ne contano una ventina per giorno e anche i frequentatori del pomeriggio, che si ritrovano per giocare a carte, non contribuiscono certo e rientrare dalle spese.
La botta maggiore arriva dalle tasse, IMU calcolata a 10.000 euro, e dalla necessità di intervenire su qualche impianto, così, prima che arrivi la stagione invernale, per evitare di appesantire i costi con le spese del riscaldamento, il circolo decide di chiudere.
Il primo nucleo del circolo Bonfanti sboccia nel 1898, scopo della cooperativa offrire un luogo per il dopolavoro e come ritrovo. Le cose vanno bene fino all’avvento del regime fascista quando la cooperativa viene accorpata e gestita da persone fedeli al Duce. La lotta partigiana e la Liberazione fanno rinascere la cooperativa, questa volta nella sede nuova, quella che è rimasta per tutti questi anni, costruita pezzo per pezzo dai volontari soci.
Carlo Colombo è stato il presidente che ha inaugurato il Circolo Luigi Bonfanti nel 1948. Una intitolazione commovente in quanto Luigi Bonfanti fu socio e partigiano ucciso nel 1944 durante la sua lotta antifascista.
Per i primi quaranta anni è stato realizzato un opuscolo grazie al quale si sono ripercorse le gloriose iniziative del luogo che, oltre essere ricreativo, ha anche ospitato in prima battuta sedi di sindacati e partiti, come il partito Comunista e il partito Socialista. Ha trovato spazio anche la bocciofila poi chiusa quattro anni fa sempre per una questione di costi, ma il circolo ha sempre conservato questa sua attitudine ospitale offrendo la sede al circolo del bridge Z. Boniek piuttosto che all’associazione dei Turchi e ancora ospitando i sabati dedicati al liscio, i corsi di yoga e quanto altro potesse essere utile alla socializzazione e alla autonomia economica.
Oggi, e da qualche anno, del grande spazio disponibile, solo una parte veniva utilizzato, la terrazza per le serate danzanti, il grande e bel salone per i pasti, il bar. Ma dall’1 novembre l’attività verrà definitivamente chiusa.