13 preferenze a favore di Antonio Rusconi, 4 gli astenuti e 9 i non partecipanti al voto
Nell’assemblea di venerdì pomeriggio l’ex sindaco di Valmadrera non raggiunge la maggioranza assoluta
LECCO – Nulla di fatto nell’assemblea elettiva convocata venerdì pomeriggio a Villa Vassena-Ronchetti a Galbiate, sede della Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino, per designare il successore del presidente Carlo Greppi.
L’esito della votazione ha visto 13 voti a favore della lista guidata da Antonio Rusconi (Calolziocorte, Erve, Garlate, Pescate, Valmadrera, Civate, Oliveto, Lierna, Abbadia Lariana, Ballabio, Cesana Brianza, Colle Brianza e Galbiate). La metà esatta degli aventi diritto però non è bastata per l’elezione del valmadrerese essendo necessaria la maggioranza assoluta, ovvero almeno 14 voti.
Nessuna preferenza per il sindaco di Mandello Riccardo Fasoli, con i 9 comuni a sostegno della sua lista che non hanno partecipato al voto e sono usciti dall’aula (Mandello, Malgrate, Olginate, Monte Marenzo, Carenno, Caprino Bergamasco, Cisano Bergamasco, Pontida, Torre de’ Busi). Quattro gli astenuti: Ello, Suello, Valgreghentino e Vercurago.
Il sindaco di Carenno Luca Pigazzini, prima di uscire dall’aula, ha letto un testo che è stato depositato agli atti dell’assemblea: “Ritengo che si debba fare un ulteriore sforzo da parte di tutti, nessuno escluso, per cercare di fare sintesi fra le posizioni emerse con alcuni punti fermi che a mio avviso sono la presenza negli organi di governo dell’ente di tutte le aree territoriali e di tutte le sensibilità politiche senza che nessuno possa porre veti che nella gestione di un ente di secondo livello con difficoltà gestionali sarebbero fuori luogo. Ringrazio gli amministratori uscenti per il lavoro svolto e l’impegno profuso, ringrazio quanti hanno dato disponibilità candidandosi ad assumere la gestione di questo ente, oggi però io non ho intenzione di partecipare al voto che, nella migliore delle ipotesi, garantirebbe una maggioranza molto risicata e una gestione che sarebbe resa assai complicata da un’aspra e inevitabile contrapposizione politica. Chiedo a tutti quanti la pensano come me e hanno a cuore le sorti della comunità montana di lasciare questa aula ora, anche se hanno sottoscritto una delle due liste per la giunta esecutiva, solo in questo modo si potrà ricominciare un lavoro di sintesi per il quale a mio avviso è necessario, mettere da parte le divergenze e puntare su buona volontà e disponibilità, qualità che riconosco in tutti coloro che siedono in questa sala, nessuno escluso, e che possono davvero fare la differenza”.