L’iniziativa della Casa sul Pozzo di Chiuso per ricordare Simona, Siynei e Keisi
Padre Angelo Cupini: “Abbiamo condiviso con le famiglie il dolore, le consideriamo parte viva della nostra storia”
LECCO – “Una buona e calda luce ci guidi”. Con queste parole padre Angelo Cupini della Casa sul Pozzo chiude il suo messaggio in cui annuncia che, fino alla fine dell’anno, verrà illuminato il ciliegio piantato dieci anni fa a seguito dell’uccisione delle tre sorelline avvenuta il 9 marzo 2014. Una drammatica domenica che ha lasciato attonita l’intera comunità di chiuso e tutta la città di Lecco.
Eldira Dobruschi, all’epoca 37enne di origine albanese, uccise le sue tre bimbe Simona, Siynei e Keisi di 3, 10 e 13 anni nell’abitazione di corso Bergamo. Fu un vicino di casa a lanciare l’allarme intorno alle 6.25 dopo aver sentito le urla della donna che poi aveva tentato di togliersi la vita. Una famiglia conosciuta e integrata nel rione con Simona, la più grande delle figlie, che frequentava la terza media, Kesi la quinta elementare alla Torre Tarelli di Chiuso e la più piccola, Sidney l’asilo.
“Quest’anno si compiono dieci anni – ha scritto padre Cupini -. Noi abbiamo accolto i loro corpi nella nostra casa e abbiamo condiviso con le famiglie il loro dolore e le consideriamo parte viva della nostra storia. Qualche mese dopo abbiamo piantato un ciliegio in loro memoria e abbiamo partecipato in Albania alla definitiva sepoltura nelle tombe che il papà ha fatto costruire. Ora questo ciliegio lo abbiamo illuminato (creazione di Italo) e ci accompagnerà fino alla fine anno. Assieme al ricordo delle tre sorelle vogliamo raccogliere i tanti nomi di persone che ci hanno lasciato. Io inizio dicendo il nome di Stella. Sarebbe bello scrivere i nomi e metterli ai piedi dell’albero. L’albero illuminato da tante piccole luci sarà acceso tutti i giorni dalle 18 alla mezzanotte”.