Furti, atti vandalici, maleducazione: “Non riconosco più la mia città”

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L’amaro sfogo di una lettrice nata e cresciuta a Lecco

Dopo il tentato furto della bici e il danneggiamento dell’auto: “Ho capito che fare denuncia è inutile”

LECCO – “Sono nata e cresciuta in centro Lecco, ma in 45 anni non mi è mai successo ciò che mi è successo negli ultimi 6 mesi…”. Lo sfogo è di una lettrice che, con tanta amarezza, ha dovuto ammettere di non riconoscere più la sua Lecco, la città dove è nata, cresciuta e ha deciso di creare la sua famiglia.

Una mancanza di sicurezza che non è frutto di una semplice percezione, ma si alcuni episodi spiacevoli culminati lo scorso venerdì 20 dicembre quando la lettrice ha trovato l’auto dei genitori, insieme a tante altre parcheggiate in via Marco D’Oggiono, con lo specchietto rotto (un episodio simile è stato denunciato via social anche stamattina, domenica, in via Petrarca, zona viale Turati). L’ennesimo atto vandalico registrato negli ultimi mesi in centro città ha coinvolto anche alcune moto, sempre parcheggiate in zona, che sono state buttate a terra (un episodio simile era già accaduto a inizio dicembre sempre in centro).

“Lo scorso agosto hanno tentano di rubarmi la bici a pedalata assistita in piazza Manzoni alle 8 del mattino – racconta la lettrice -. La bici si trovava sul portabici della macchina, mi sono fermata a bere un caffè e, neanche il tempo di ordinarlo, mi accorgo di movimenti sospetti dietro l’auto perciò mi avvicino, mi metto a urlare e i due ragazzi di colore scappano in direzioni opposte, uno a piedi e l’altro su una bici di alta gamma. I due avevano già tagliato con un coltello entrambi i ganci del portabici, ma sono riuscita a salvare la bici. Il tutto è avvenuto sotto la telecamera della piazza, perdo la mattinata per fare denuncia, ma mi dicono che stanno rubando tante bici e non si può fare nulla”.

Nella mattinata di venerdì scorso un altro spiacevole episodio: “Alle 8, mentre stavo  accompagnando mia figlia a scuola, passando tra via Sassi e via Marco D’Oggiono noto tante macchine con gli specchietti rotti e le moto buttate per terra. Tra queste c’era anche la macchina dei miei genitori disabili, ma stavolta decido di non fare denuncia perché ho capito che non serve a nulla e, invece di buttare via il tempo, ho “perso solo tempo e soldi” per far sistemare la macchina”.

L’amarezza della lettrice, però, va al di là dei danni subiti: “Mia figlia fa piccole commissioni in autonomia da quando a 6 anni, quelle piccole commissioni che mi faceva fare anche mia mamma alla sua età. Ma ora che ha 12 anni non va in giro per Lecco tranquilla, mi dice che c’è gente che urla e sembra che vuole picchiarsi, c’è gente maleducata che sputa e butta tutti i rifiuti per terrà. Non è giusto continuare a far finta di niente, perché il risultato è che la situazione continua peggiorare. Non si tratta di ragazzate, ma di mancanza di educazione famigliare e di educazione civica e, probabilmente, non si dà nemmeno il giusto peso a  reati come il furto o il danneggiamento. La mia lettera è solo per cercare di far tornare a splendere Lecco, una città meravigliosa tra lago e monti. Buon Natale da una Sognatrice”.