Addetti pulizie protestano: “stipendio o stazioni + sporche”

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LECCO – Lavoratori degli appalti della pulizia delle stazione di R.F.I. S.p.A. – Gruppo Ferrovie dello Stato S.p.A sul piede di guerra dopo l’annuncio della società appaltatrice del posticipo della data di corresponsione: “60% dello stipendio entro il 26 c.m. ed il resto per la fine del mese anziché ,come previsto, entro il 15. La motivazione addotta – fanno sapere dalla Filt Cgil di Lecco e Sondrio – è il tardato pagamento da parte del committente (R.F.I. S.p.A.)”.

Il fatto è che questi lavoratori, come spiegato dai sindacati, sono state prima vittime del fallimento di Soc. P. Mazzoni Ambiente S.p.A. e C.S.I. Soc. Coop. ed ora della mancata erogazione degli stipendi da parte di Dea Servizi s.r.l..da giugno a settembre, fino all’attuale posticipo della retribuzione.

“Un film già visto”, denunciano dalla Filt, e la conseguenza è la protesta intrapresa già da martedì 21 novembre, una protesta dei lavoratori con ripercussioni sul servizio e il rifiuto di svolgere prestazioni straordinarie sino al saldo delle spettanze dovute
Chiediamo scusa e comprensione all’utenza – dicono dai sindacati – ma no vi è ormai altro modo per far conoscere i problemi che coinvolgono il settore. Con la crisi che attanaglia le famiglie, la corresponsione dello stipendio resta l’unico mezzo per la sopravvivenza”.

“A questi disagi R.F.I. resta insensibile e incurante dei disagi con cui sono costretti a convivere i propri utenti – proseguono – imponendo peraltro anche alle stesse imprese la riduzione di attività. È sufficiente guardare le condizioni igieniche delle stazioni della nostra linea per rendersi conto della reale situazione, che nelle prossime settimane potrebbe acuirsi con il taglio di ore nell’utilizzo del personale paventato dalla società So.Co.Fat., con il probabile affidamento anche ai comuni di alcune stazioni che metteranno a repentaglio i livelli occupazionali come già avvenuto alla stazione di Luino con un primo licenziamento. Tutto ciò non potrà non avere ricadute sulla tenuta igienica degli impianti e che lascia presagire nuove forme di protesta”.

Le stazioni di Lecco e Sondrio non rientrano nella protesta dei lavoratori, in quanto sono sotto pertinenza della Società Centostazioni e l’appalto è assegnato ad altra azienda.