LECCO – Due classi terze della scuola secondaria di primo grado del collegio arcivescovile Alessandro Volta di Lecco in collaborazione con Io Invento, di Luisa Colombo e Barbara Dondi hanno partecipato all’iniziativa promossa dal Coordinamento Provinciale di MB dell’ Associazione Nazionale Carabinieri che si svolgerà il 14 dicembre 2012 presso l’ospedale San Gerardo di Monza
“Questo importante evento vedrà i ragazzi impegnati nella realizzazione di biglietti augurali che accompagneranno i doni natalizi preparati, per i degenti del reparto di oncologia pediatrica,dall’Associazione Nazionale Carabinieri MB unitamente ai rappresentanti dell’Arma – spiegano Colombo e Dondi – Grazie a questa iniziativa i ragazzi hanno potuto compiere un duplice percorso esperienziale di creatività artistica e scrittura creativa, affrontaNdo tematiche molto importanti come il rispetto di se sessi, di chi ci sta intorno, del potersi esprimere liberamente per ciò che si è e del l’opportunità di incontrare, nell’espressione artistica, una modalità tanto differente quanto efficace di comunicazione e di mezzo alternativo alla parola, per potersi relazionare”.
Ma un altro aspetto di questa iniziativa tengono a sottolineare Colombo e Dondi: “Quello su cui, Io Inventò, ha voluto porre l’attenzione, cogliendo l’opportunità di collaborare a questa meravigliosa iniziativa dell’arma, è indirizzare l’interesse a situazioni drammatiche come quelle che purtroppo alcuni bambini e ragazzi sono costretti a vivere. Attraverso l’attività esperienziale i ragazzi hanno lavorato prima personalmente sulle proprie sagome, poi dando una mano a completare quelle dei compagni, e sono stati volutamente accompagnati, dalle due esperte, a rendersi conto che nonostante ognuno di noi viva il proprio percorso si viene influenzati da chi ci circonda e con loro dobbiamo condividere quello che siamo, quello che creiamo e quello che saremo. Crediamo che per questi ragazzi, l’opportunità di poter entrare con dei biglietti creati da loro, in relazione con ragazzi e bambini che vivono la drammaticita della malattia, offrendo, solidarietà amicizia e condivisione, dopo un percorso di grande impatto emotivo, come quello svolto insieme, non possa che essere per loro motivo di crescita personale e che possa far loro comprendere quanto, situazioni che ci appaiono così distanti, possano invece toccare la nostra coscienza modificando il modo in cui guardiamo verso noi stessi e verso gli altri”.