Tagli alla scuola: a Lecco, gli studenti scendono in piazza

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LECCO – Mondo della scuola in agitazione: dopo lo sciopero del 24 novembre, sospeso da alcune sigle sindacali e portato avanti da Flc Cgil, e le numerose iniziative che hanno visto in prima linea i professori anche degli Istituti lecchesi, sabato mattina sono scesi in piazza gli studenti.

In mille per gli organizzatori, seicento secondo la Questura, hanno marciato a Lecco in un corteo partito da Piazza Lega Lombardia per poi sfilare nelle strade della città, fino a Piazza Cermenati. Diversi gli interventi che si sono susseguiti sul camioncino che ha guidato i giovani per le vie cittadine: rappresentanti studenteschi degli Istituti del capoluogo e della provincia hanno preso la parola denunciando quello che è stato definito “declino” della scuola pubblica da loro vissuto in prima persona.

“Il sistema d’istruzione possiede limiti evidenti e le contro-riforme degli ultimi anni ne hanno gravemente minato la qualità e l’efficacia – spiegano i Giovani Comunisti di Lecco, tra i promotori della protesta e guidati dal loro coordinatore provinciale, Alessandro Marcucci – per questo bisogna lottare per un sistema di istruzione pubblica nuovo, ribaltando la discussione pubblica e affermando il diritto costituzionale all’istruzione come investimento per uscire dalla crisi”.

Nella protesta gli studenti lecchesi hanno solidarizzato verso i propri professori, la cui situazione di precari sta producendo effetti non trascurabili sulle carriere scolastiche degli alunni:

Cambiare docente di anno in anno ha conseguenze assai rilevanti per noi studenti, come il continuo cambio di libri di testo, il variare del metodo di insegnamento e quindi di studio, provocando una confusione che pochi studenti riescono a reggere, mentre la stragrande maggioranza si affida a ripetizioni private” ha spiegato Filippo Magrin, studente del Liceo Classico Manzoni e parte del Collettivo Studentesco di Lecco.

Le problematiche della scuola incontrano poi quelle del lavoro e quindi della disoccupazione giovanile, divenuta nell’ultimo anno una vera e propria emergenza:

“Al giorno d’oggi ci sono ragazzi e ragazze che scelgono un percorso di studi che dovrebbe indirizzarli ad un ingresso rapido nel mondo lavorativo, per esempio i cosiddetti centri professionali; dovrebbe essere così – ha sottolineato Camine, ex studente ora disoccupato – purtroppo quando finisci la scuola ti rendi conto che quello che hai studiato serve veramente a poco e ti ritrovi a fare dei lavori che non sono quello che avresti voluto, accettando di tutto e magari contratti da agenzia interinale che, se va bene, durano qualche mese”.

La protesta degli studenti, alla quale sabato hanno aderito anche alcuni rappresentati della Fiom Cgil Lecco, non si fermerà alla giornata odierna: “Il prossimo 5 dicembre – ha spiegato Simone Beghé dell’Unione degli Studenti – ci uniremo alla manifestazione che si terrà a Milano e poi ancora, il 15 dicembre, con iniziative anche sul territorio lecchese. Lavoriamo tutti per un cambiamento dal basso”.

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