Il gas costa ed anche a Lecco si riscoprono stufe e camini

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COMO-LECCO – L’inverno? Anche in provincia di Lecco c’è chi lo affronta riscaldandosi “a legna”. Secondo un’indagine di Coldiretti sempre più famiglie riscoprono stufe e camini, strumenti economici e tradizionali per potersi riscaldare ottimizzando le risorse i vantaggi di una “filiera energetica del legno” che, nei secoli, si è sempre confermata strategica per l’economia montana e non solo.

Ci si scalda a legna per contrastare la crisi – dice il presidente della Coldiretti di Como-Lecco Fortunato Trezzi – e non lo si fa solo in montagna o in zone boscate, ma anche nelle aree più urbanizzate: a confermarlo sono i numeri che parlano di un aumento record del 26 per cento (in 10 anni) delle importazioni di legna da ardere su base nazionale”.

Il dato emerge da una analisi della Coldiretti nell’evidenziare che quest’anno con l’arrivo dell’inverno ci sono oltre sei milioni di stufe e camini accesi sul territorio nazionale.

Una dimostrazione evidente del ritorno di forme di riscaldamento che sembravano dimenticate dovuto – precisa la Coldiretti – al crescente interesse verso questa forma di energia che è diventata competitiva dal punto di vista economico oltre ad essere più sostenibile da quello ambientale.

Una tendenza dovuta in parte alla riapertura dei camini nelle vecchie case ed alla costruzione di nuovi ma anche ad una forte domanda di tecnologie più innovative nel comparto delle stufe a legna, delle caldaie e pellets dove l’industria italiana soddisfa oltre il 90% delle domanda sul mercato interno mentre destina quasi un terzo della produzione nazionale alle esportazioni.