Lecco, aumentano
i licenziamenti:
1425 da gennaio

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LECCO – Novembre “nero” per i licenziamenti nel lecchese: secondo i dati forniti dalla sottocommissione regionale permanente mobiltà/ammortizzatori e rielaborati dalla CGIL Lombardia, sono 131 le mobilità e indennità di disoccupazione registrate solo nel mese scorso, per un totale di 1425 lavoratori licenziati da gennaio 2012, in aumento del 16,23% rispetto al 2011.

Nel dettaglio: nel corso di quest’anno sono stati 523 i lavoratori licenziati da aziende con più di 15 dipendenti, 901 quelli invece licenziati da ditte fino a 15 dipendenti; nella lista dei licenziamenti compare anche un lavoratore frontaliero, i residente in Italia ma con attività lavorativa in territorio Svizzero.

La difficile situazione riguarda l’intera regione, dove sono già 57.023 (+26,27% rispetto agli stessi mesi del 2011) i lavoratori licenziati dallo scorso gennaio.

“Dati significativi e preoccupanti – spiegano da Cgil Lombardia – che testimoniano di come sia lontana l’uscita dalla crisi e di come in molte realtà la cassa integrazione non sia stata in grado di contenere l’occupazione o di evitare la chiusura di tante realtà produttive e di molte attività commerciali”.

Il tasso di disoccupazione lombardo è in crescita continua, e ha ufficialmente superato il 7%, mentre la precarietà e il lavoro nero si stanno diffondendo come denunciamo da tempo – aggiunge il sindacato – La stessa cassa integrazione complessivamente registra un aumento costante. Le cifre e i dati regionali che mensilmente elaboriamo sono preoccupanti; dietro a questi ci sono persone, donne e uomini, cittadini, lavoratori, giovani che vivono una situazione di precarietà di vita e di lavoro”.

“Non c’è più tempo da perdere – conclude la Cgil Lombardia – c’è la necessità assoluta di un piano per il lavoro e per l’occupazione giovanile, occorre mettere a disposizione risorse, scelte e politiche economiche e sociali che favoriscano lo
sviluppo e la crescita del nostro Paese e che contemporaneamente siano eque, solidali e riducano le disuguaglianze. Se non si interviene con decisione il 2013 rischia di essere peggiore del 2012”.

TABELLE DIFFUSE DALLA CGIL LOMBARDIA: