LECCO – Il bilancio per il 2013 approvato dalla Provincia di Lecco sfora di 23 milioni di euro il Patto di Stabilità. Discusso e approvato dal Consiglio provinciale nella serata di mercoledì 19 dicembre, il bilancio per il prossimo anno vede Villa Locatelli non rispettare, infatti, quanto imposto dal patto.
A presentare la situazione è stato l’assessore al Bilancio Antonello Formenti, il quale ha illustrato all’assise il perché della decisione presa nonostante il parere negativo sia del dirigente del settore che dei revisori dei conti. “Abbiamo calcolato che il rispetto dei vincoli posti dal Patto di Stabilità avrebbe comportato l’interruzione, proprio per mancanza di liquidità, di una serie di lavori già avviati quali, ad esempio, la realizzazione della Lecco – Bergamo. Eventualità, questa, che ci porrebbe di fronte al risarcimento dei danni a coloro che hanno vinto l’appalto e che si troverebbero senza più il lavoro commissionato. Questi danni – ha concluso – ci metterebbero in ulteriore difficoltà”.
Messe sulla bilancia le due possibili prospettive, si procede quindi optando per il male minore. Questo, almeno, il contesto fotografato durante il consiglio e che ha visto l’appoggio della maggioranza (che ha votato a favore del bilancio approvandolo) e il voto contrario della minoranza.
Particolare interesse nell’opposizione è stata destata dalla decisione di commissionare uno studio dettagliato della situazione a un organo esterno, chiamato a fornire un parere pro veritate. Studio, questo, che stando ai dati emersi durante il dibattito sarebbe costato alla Provincia 3 mila euro.
“Perché una simile spesa? – ha domandato il capogruppo del Pd, Italo Bruseghini – Non bastavano le delucidazioni del segretario e direttore generale della Provincia in merito?”. “Dal momento che a votare è l’intero consiglio – ha risposto lo stesso direttore generale, Amedeo Bianchi – abbiamo voluto sapere nel dettaglio quale responsabilità spetterebbe a ciascun consigliere di fronte al voto favorevole di un bilancio che non rispetta il patto di stabilità. Per questo sono stati spesi i 3 mila euro”.
In seguito il consiglio ha votato un emendamento presentato da Bruseghini, finalizzato ad approvare la vendita di una pendola del valore di 4.700 euro, custodita all’interno dell’ufficio di presidenza e acquistata in passato. Tutti concordi i membri dell’assise, quindi, che hanno votato a favore dell’emendamento proposto dal capogruppo del Pd.
Lo stesso presidente della Provincia, Daniele Nava, ha puntato l’attenzione sugli “sperperi del passato. Se oggi non riusciamo più a far fronte agli impegni presi – ha commentato – anni fa le cose erano molto diverse. Spero che riusciremo a trovare un acquirente per questa pendola e che in futuro si possa pensare di vendere anche altri beni, oggi inutili”.
Approvato l’emendamento, si è quindi passati alla votazione dell’ordine del giorno relativo al bilancio. Dopo aver espresso le intenzioni di voto, il bilancio è stato votato positivamente dalla maggioranza e negativamente dalla minoranza.
“Cercheremo – ha aggiunto Formenti – di aggiustare il tiro nel corso del 2013. Mi auguro, infatti, che lo sforamento previsto non sia quello reale: ci attiveremo da subito con misure di controllo volte a limitare il più possibile la cifra presentata quest’oggi”.