Alla scuola di Molteno si parla di Luca e della lotta alla leucemia

Tempo di lettura: 2 minuti

Studenti Scuola media Molteno con Andrea Ciccioni ed Ettore Biagi

 

MOLTENO – “Quelli che… con Luca” hanno incontrato questa mattina – 3 dicembre – gli studenti delle scuole medie di Molteno, che in tre ore hanno potuto conoscere Andrea Ciccioni, il papà di Luca, e il dottor Ettore Biagi, che lo ha avuto in cura fino a quando, dopo quasi due anni di malattia, “Luca è diventato un angelo”. Tre ore intense per capire, riflettere e per dare seguito, ciascuno a proprio modo, alla lotta di Luca contro la leucemia.

Il 17 settembre 2011, quando Luca Ciccioni è volato in cielo, non era ancora possibile sottoporsi alla terapia molecolare, di cui si occupa il dottor Ettore Biagi al Laboratorio Interdipartimentale di Terapia Cellulare e Genica “Stefano Verri”, presso l’Ospedale San Gerardo di Monza.
Con una spiegazione chiara ed efficace, il dottor Biagi è riuscito a coinvolgere quasi 200 studenti in un viaggio alla scoperta di una terapia che ha già dato ottimi risultati sui giovanissimi pazienti che ne hanno usufruito.
Ma in che cosa consiste la terapia molecolare?
Consiste nel rendere più efficace il trapianto di midollo osseo, inserendo molecole artificiali nelle cellule del sangue. Queste cellule diventano quindi “intelligenti”, cioè capaci di colpire solo le cellule tumorali, senza intaccare quelle sane, come fa la tradizionale chemioterapia.
Luca non ce l’ha fatta, ma il dottor Biagi ha raccontato anche storie a lieto fine, come quelle di Emma e Ludovica, diventata “talmente bella da sembrare una fotomodella”.
“Si può guarire dalla leucemia, ma servono fondi da destinare alla ricerca”.
L’Associazione fondata da Andrea Ciccioni è già stata in grado di contribuire all’acquisto di macchinari indispensabili per la cura della malattia, per esempio il citofluorimetro e il nucleofector, che serve per produrre queste cellule intelligenti.

“Luca mi ha dato una grande lezione di vita – ha ricordato papà Andrea – Mi chiedevo perché non volesse tornare a scuola. Lui mi spiegò che voleva tornarci, ma voleva farlo da guarito”.
“Quando perdi un paziente, soprattutto un bambino, come Luca, ti rimane una cicatrice dentro – ha spiegato commosso il dottor Biagi – Solo sostenendo la ricerca si potranno dare concrete possibilità di guarigione ai malati di leucemia e ad altri malati. La terapia molecolare si può infatti applicare anche ad altri tipi di tumori”.

A questo proposito, per tutto il mese di dicembre, per i ragazzi della scuola di Molteno è stato organizzato un gioco finalizzato alla raccolta di fondi, che saranno poi destinati all’Associazione “Quelli che… con Luca”