Anche a Lecco un Comitato in difesa della Costituzione

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In tanti in Sala Ticozzi hanno partecipato all’incontro di approfondimento sulla riforma costituzionale

 

LECCO – Un comitato referendario per dire no alle modifiche costituzionali oggetto del voto del prossimo autunno: è questa la proposta illustrata nella serata di giovedì in Sala Ticozzi, significativamente intitolata “Dalla parte della Costituzione”.

“Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione”, questo il “titolo” della riforma che andrà al referendum il prossimo autunno.

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Duccio Facchini

E’ stato Duccio Facchini (già attivo sul territorio con l’associazione Qui Lecco Libera), nella prima parte della serata, ad illustrare nel merito quella che è la riforma della Carta Costituzionale, analizzando alcuni dei (numerosi) articoli che saranno oggetto della modifica. “La Costituzione è la regola prima che disciplina il nostro stare insieme – ha esordito Facchini – riconosce diritti fondamentali, afferma principi, disegna un modello di società fondato su democrazia, partecipazione ed uguaglianza. Conoscere in profondità le proposte di una sua modifica sulle quali presto ci si pronuncerà al referendum confermativo del prossimo autunno è quindi una responsabilità collettiva”.

E proprio alla collettività è rivolta la proposta “dal basso” indirizzata a “gettare le basi per percorsi allargati di partecipazione”, come spiegato dagli organizzatori della serata: sull’onda del neonato Coordinamento per la Democrazia Costituzionale anche a Lecco l’intento è quello di creare un Comitato con lo scopo di difendere e valorizzare i principi della democrazia della Costituzione Italiana. Già individuata una sede, quella dell’Anpi in via Mentana.

Duplice la finalità del Comitato: da un lato operare per la diffusione sul territorio di informazioni relative alla modifica costituzionale, “in modo da chiarire perché al referendum del prossimo autunno dobbiamo dire no”, ha detto Facchini, e dall’altro raccogliere le firme necessarie per arrivare al referendum abrogativo dell’Italicum, la legge elettorale legata a doppio filo con la riforma costituzionale.

 

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Partita la raccolta firme per le adesioni e la formazione del Comitato, entro la metà di marzo come è stato annunciato sarà convocata una prima assemblea di carattere organizzativo: “Si tratta di una sfida non facile ma di vitale importanza – hanno concluso gli organizzatori – e che vogliamo condurre senza alcun colore politico o pregiudizio ma forti soltanto della partecipazione civica”.