Aria. Campione: “Lecco non è la città più inquinata, ecco perché..”

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Il vicesindaco Vittorio Campione
Il vicesindaco Vittorio Campione

LECCO – Riceviamo e pubblichiamo la lettera dell’assessore all’ambiente Vittorio Campione riguardo all’inquinamento atmosferico e alla classifica stilata dal rapporto di Legambiente che ha piazzato Lecco il primo posto in Italia per superamento delle emissioni di ozono troposferico (O3).

“Il rapporto annuale di Legambiente “Mal’aria” registra una situazione articolata, che vede il nostro capoluogo al primo posto per l’inquinamento da ozono. Occorre tuttavia fare chiarezza. L’inquinamento atmosferico si può distinguere in estivo ed invernale; mentre l’inquinamento invernale è caratterizzato soprattutto da elevate concentrazioni di polveri sottili (PM10), l’inquinamento estivo consiste nella presenza di elevate concentrazioni di ozono a livello del terreno.

Questo gas è un inquinante secondario che si forma quando gli inquinanti prodotti dai motori e dalle industrie (i cosiddetti precursori – ossidi di azoto e idrocarburi) interagiscono con i raggi solari. Questa reazione è influenzata da variabili meteorologiche come l’intensità delle radiazioni solari, la temperatura, la direzione e la velocità del vento.

I livelli di ozono tendono ad aumentare particolarmente con condizioni meteorologiche di stagnazione. Poiché questo tipo di inquinamento si diffonde con facilità a grande distanza, elevate concentrazioni di ozono si possono misurare anche molto lontano dai punti di emissione dei precursori, in luoghi comunemente ritenuti “immuni” da inquinamento, come ad esempio in alta montagna. Quindi gli alti livelli di ozono sono essenzialmente legati al traffico veicolare e alle condizioni meteo, ma non sono riferibili alla sola zona di Lecco, l’inquinamento viene generato in Pianura Padana, in particolare intorno a Milano.

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PM10 – Giorni di superamento

Il rapporto di Legambiente evidenzia invece un notevole miglioramento a Lecco per quanto riguarda le PM10, per le quali la nostra è tra le poche città che non hanno oltrepassato i 35 giorni all’anno con superamento del limite di polveri sottili. Ricordiamo che la legge (Dlgs 155/2010) prevede un numero massimo di 35 giorni/anno con concentrazioni superiori a 50 microgrammi per metro cubo. In Lombardia il 68% delle centraline urbane ha superato il limite: tutte le centraline urbane presenti a Milano, Brescia, Lodi, Mantova, Monza e Pavia hanno superato il limite dei 35 giorni; Lecco, insieme a Como, Sondrio e Varese è al di sotto del limite.

Nel 2011 entrambe le centraline di Lecco città, quella di via Amendola e quella di via Sora, segnalavano quasi 60 superamenti all’anno , mentre nel 2014 i giorni con valori superiori al limite sono stati meno di 20.

Buone notizie anche sul fronte del particolato fine, ossia le PM2,5 : qui il valore obiettivo è di 26 microgrammi su metro cubo come media annuale e a Lecco la media è 15 (siamo al 53.esimo posto su 75). Anche gli ossidi d’azoto sono nella norma, essendo sotto i 40 µg/m3 come media annuale.

Questi buoni risultati sono anche frutto delle politiche dell’amministrazione di questi ultimi anni: attenzione alla mobilità sostenibile e ordinanze per il contenimento dell’inquinamento di veicoli e impianti termici. C’è ancora da lavorare, certo, ma respingo al mittente l’accusa di città più inquinata.

Chiediamo a tutti i cittadini di attenersi alle indicazioni riportate nell’ordinanza, per proteggere l’aria che respiriamo. Si tratta di poche semplici regole che, insieme alle altre misure di viabilità e mobilità sostenibile, permettono di raggiungere buoni livelli di qualità dell’aria”.