
LECCO – “Il 19 giugno 1915, il giornale dà notizia dell’apertura di questo ospedale, dove già da giorni sventolava la bandiera della Croce Rossa Italiana. Le crocerossine era già presenti ed erano qui ad assistere 50 soldati, i primi arrivati. Nel frattempo erano stati allestiti altri 300 posti. Il presagio era che potesse accadere qualcosa di grave e dalle dimensioni importanti”.
Era il principio di una grande tragedia, la Grande Guerra, e il racconto di Marina Sangalli, ispettrice dell’infermiere volontarie della Croce Rossa, ripercorre i primi giorni di quell’edificio di via Ghislanzoni trasformato in ospedale militare, fino al 1918, e diventato in tempi più recenti sede della scuola Tommaso Grossi e del Liceo Manzoni.

Erano i primi mesi del 1942 e un’altra guerra, il secondo conflitto mondiale, quando in via Giuseppe Badoni era stato allestito l’ospedale militare e il centro mutilati, nello stesso stabile che attualmente ospita l’Istituto Badoni.
Da oggi, nelle due scuole, due targhe commemorative ricordano quegli avvenimenti e sono state inaugurate nella mattinata di sabato con due singole celebrazioni alla presenza delle autorità istituzionali e scolastiche.

“E’ l’occasione per ricordare come dai drammi della guerra si vada verso la speranza della pace – ha sottolineato il dirigente scolastico Giovanni Rossi, del Liceo Manzoni, intervenuto in mattinata con il preside Angelo De Battista del Badoni alle rispettive cerimonie – Ai nostri studenti ricordiamo e ricorderemo questa trasformazione. Il fatto che in questi edifici ci siano oggi delle scuole, aggiunge un grande valore, la speranza che guarda alle nuove generazioni, si costruisce una cultura delle nuove generazione, la cultura della pace e la liberazione dai drammi della guerra”.

Un’iniziativa resa possibile grazie all’Anmig Lecco (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Di Guerra) e l’Associazione Nazionale Alpini di Lecco, con la collaborazione della Prefettura e del Comune di Lecco.
Lo spunto è dato dal libro presentato nel marzo 2017 “Il Capitano l’è ferito – Appunti per una storia dagli ospedali militari di Lecco” frutto di un attento lavoro di ricerca di Angelo Faccinetto, con la prefazione di Giuseppe Faccinetto, Medaglia d’argento al valor militare.

“Non tutti conoscono la storia della nostra città. Io stesso attraverso questo libro ho potuto approfondire meglio le vicende di questi edifici – ha sottolineato il sindaco Virginio Brivio – Una targa non solo può sintetizzare ciò che è accaduto ma lascia un segno visibile, un traccia indelebile che tutti possono vedere, ci dà modo di conoscere”.
Come “un museo diffuso” ha ricordato Mauro Rossetto, direttore del Sistema Museale Lecchese, “raccogliamo le testimonianze della storia di Lecco disseminate per la città, in modo che la città stessa diventi testimonianza della sua storia”.

Perché il ricordo “non può essere intermittente – ha suggerito il prefetto Liliana Baccari – dobbiamo ricordare sempre elementi che compongono il nostro percorso, anceh quelli difficili,Teniamo sempre viva la memoria di eroici gesti del passato, di chi ha sofferto e perso la vita per la nostra libertà”.

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