Dopo la tragedia in SS36, la Polstrada: tutelate i vostri bimbi

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Il comandante della Polstrada Mariella Russo
Il comandante della Polstrada,  Mariella Russo
Il comandante della Polstrada, Mariella Russo

LECCO – “Il recente incidente stradale occorso il 12 ottobre al km 90+200 della SS36, costato la vita ad un bambino di anni 4 impone, ad avviso di questa Polizia Stradale, un momento di riflessione sul corretto uso dei sistemi di ritenuta dei veicoli ma soprattutto su quelle “prassi” che, per consuetudine o per praticità, possono esporre a seri rischi l’incolumità dei passeggeri, specialmente quelli considerati “utenti deboli” come i bambini”.

A pochi giorni della tragedia di Colico e la morte di un bimbo di soli 4 anni, il capo della Polstrada di Lecco, iL il vice questore aggiunto Mariella Russo, ha deciso di intervenire per ricordare le norme e gli accorgimenti necessari per tutelare i più piccoli, “esposti a rischi ben maggiori degli adulti poiché, in caso di collisione del veicolo o per manovre d’emergenza, possono essere proiettati in avanti od addirittura fuori dall’abitacolo”.

“Questo principio vale non solo per le lunghe percorrenze ma anche per i brevi tratti cittadini, dove è peraltro percentualmente più elevato il tasso di sinistrosità. Inoltre, la scarsa resistenza muscolare e la delicatezza degli organi, li espongono a seri rischi di lesioni gravi. Per questo, oltre che per un preciso obbligo normativo (art. 172 CdS), i bambini devono sempre viaggiare con gli appositi sistemi di ritenuta, fin dal loro primo percorso in auto. L’efficacia dei seggiolini nel diminuire la probabilità di morte o di lesione grave in chi li utilizza è largamente dimostrata da numerosi studi epidemiologici svolti nell’ultimo ventennio”.

Paragonando, infatti, il quadro traumatologico conseguente ad incidente stradale, nei bambini che usano sistemi di ritenuta e in quelli che non li utilizzano, si è stimato che l’uso del dispositivo di sicurezza, efficiente e soprattutto correttamente allacciato, riduce del 69% la probabilità di un decesso se il bambino è implicato in incidente con morti. È stato stimato inoltre che il rischio di morte per i bambini incorsi in incidenti mentre sono in viaggio senza sistemi di ritenuta è ben cinque volte maggiore rispetto ai bimbi che invece li utilizzano. Non è infrequente notare, nonostante vari moniti diffusi nel tempo, che sia esperienza abbastanza comune di tutti vedere ancora oggi bambini trasportati in braccio da un genitore nella parte anteriore del veicolo. Tra i dati vale la pena ricordare che in caso di impatto a 56 chilometri all’ora, un bambino di 15 kg produce una forza d’urto pari a 225 chilogrammi: è impossibile trattenerlo con le braccia!”

seggiolino auto“Dovrebbe, quindi, essere sentimento comune ritenere che il corretto utilizzo dei sistemi di ritenuta, per adulti e bambini, debba essere rispettato non tanto perché previsto dalla Legge, quanto perché il soggetto ritiene di fare i propri interessi e quelli dei propri cari. Dopo la lunga ma doverosa introduzione, vale la pena ricordare che, come prevede l’art. 172 del Codice della Strada, i bambini di statura inferiore ad 1,50 mt. devono essere assicurati al sedile con un sistema di ritenuta per bambini, adeguato al loro peso e di tipo omologato. Peraltro si ricorda è un preciso obbligo del conducente del veicolo di assicurarsi della persistente efficienza dei dispositivi in argomento. Si rammenta, ancora, che i bambini non possono essere trasportati utilizzando un seggiolino di sicurezza rivolto all’indietro su un sedile passeggeri protetto da airbag frontale, salvo che questo sia stato disattivato. Il comma 10 del citato art. 172 CdS prevede, per l’omesso utilizzo delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta per bambini, la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 80 € a 323 € oltre alla decurtazione di 5 punti sulla patente. Si incorre inoltre nella sospensione della patente di guida, da quindici giorni a due mesi, nel caso in cui il conducente abbia commesso, in un periodo di due anni, una delle violazioni di cui al citato comma per almeno due volte”.

“In ogni caso, volendo per un attimo prescindere da obblighi normativi, è bene tenere in considerazione che per un bambino in auto non allacciato al seggiolino o con le cinture, anche un urto a 15 chilometri all’ora può essere fatale. Tutelare il bambino ovunque vuol dire farlo anche in auto e se i bimbi, com’è ovvio, si sentono sicuri in casa tra le braccia di mamma… è giusto ed è un loro diritto essere correttamente educati a sentirsi “sicuri in auto tra le cinture del seggiolino o dell’adattatore”.