LECCO – Il Comune di Lecco non accenderà nuovi mutui per procedere alla sistemazione degli edifici di sua proprietà risultati bisognosi di un consolidamento strutturale: ad annunciarlo è il sindaco di Lecco Virginio Brivio durante la specifica commissione andata in scena mercoledì sera.
Sotto la lente di ingrandimento dei tecnici erano finiti in particolare il Municipio (sedi di via Sassi e Palazzo Bovara), il Teatro della Società, Palazzo Belgiojoso e la Biblioteca Civica, oggetto nei mesi scorsi di analisi strutturali e sismiche operate dalla società F&M Ingegneria. Analisi che avevano rilevato alcune situazioni di criticità, “non eccessive” come specificato dal primo cittadino “nel senso che nessun edificio è a rischio crollo ma occorrono nuovi interventi e, nel caso degli uffici comunali, anche di limitazioni dell’uso dello spazio pubblico”.
5-6 milioni di euro la cifra preventivata per risolvere le ‘emergenze strutturali’, che, come spiegato, non comporterebbero da parte del Comune l’accensione di nuovi mutui ma anzi l’estinzione di alcuni di quelli esistenti, soprattutto per quanto riguarda la sede di via Sassi del municipio, unico intervento che potrebbe finire nel piano triennale. Per i lavori di manutenzione il Comune avrebbe già invece stanziato 2 milioni di euro per i prossimi tre anni.
“Sugli uffici comunali – ha detto Brivio – dovremo fare da noi, a meno che si decida di acquistare dei locali di proprietà della Provincia o della Regione, ipotesi che resta aperta visto lo stato attuale dei nostri uffici”. Nello scorso incontro il sindaco non aveva fatto mistero dell’idea di trasferire gli uffici comunali nella sede dell’ex Politecnico in via Marco D’Oggiono.
Uffici pubblici che, insieme a quelli del del servizio psichiatrico di via Ghislanzoni, sarebbero nella lista dei “peggiori edifici” in città: “La sicurezza per noi è la priorità, sono il primo a vergognarmi dello stato dei nostri uffici. E’ chiaro che bisogna intervenire e in fretta, su questo punto invito a fare una riflessione anche politica, dovremo agire in coesione”.
Parole in parte condivise, in parte contestate dai consiglieri presenti in aula: è il caso di Stefano Parolari, (Lega Nord), che non ha esitato a puntare il dito contro quella che ha definito “una scelta politica e un dato di fatto incontrovertibili”, ovvero il taglio delle finanze, da parte del Comune, per i lavori di ristrutturazione, a partire dal 2003: “Dati alla mano dal 1993 al 2003 sono state rifatte tutte le scuole dopo di che gli appalti per i lavori pubblici sono misteriosamente calati, nel 2014 ne sono stati fatti solo quattro – ha commentato il consigliere del Carroccio, che a proseguito con foga – nel 2010 il Comune ha venduto l’unico palazzo moderno (sede del Cnr in Corso Promessi Sposi, ndr) per pochi soldi tenendo invece tutti quegli immobili vecchi che nessun compratore vuole. Si è preferito fare altro, magari più moralmente bello, con il risultato odierno”.
Il consigliere ha quindi concluso invitando ad affrontare un recupero mirato delle strutture per rimetterle a disposizione in sicurezza: “Qualcosa si dovrà lasciare perdere, qualcosa andrà consolidato, vogliamo sapere quanti anni ci vorranno ma ribadisco che se oggi ci troviamo in questa situazione è anche per precise scelte politiche” ha concluso Parolari.