MANDELLO – Inizia un nuovo anno e si entra anche nella seconda parte del mandato di Riccardo Fasoli alla guida del Comune di Mandello, il momento giusto per un bilancio rispetto a quanto fatto fino ad oggi dall’amministrazione comunale e cosa ancora resta da fare.
E’ soddisfatto di quanto realizzato? Cambierebbe qualcosa di questi due anni?
“L’obiettivo al nostro insediamento era non distruggere da subito ciò che era stato fatto da chi ci ha preceduto, ed essendo quasi tutti nuovi del mestiere, abbiamo dovuto prima capire come funzionava la macchina amministrativa. Il primo anno è stato di assestamento, abbiamo affrontato molto bene le cose più pratiche, dalle manutenzioni all’organizzazione delle iniziative, dalle redazione di regolamenti che mancavano alla risoluzione di tanti piccoli problemi dei cittadini. Sicuramente occorreva una spinta in più sulle opere pubbliche, in primis sulla realizzazione dello svincolo della SS36, abbiamo voluto andare con i piedi di piombo, confrontarci con i proprietari dei terreni, cercare la quadra che serviva, nel frattempo avremmo dovuto portare avanti la parte amministrativa relativa alla variante, ci arriveremo quest’anno. Sulle opere pubbliche abbiamo perso del tempo anche un po’ spaventati dai dati di bilancio che abbiamo ereditato, avremmo dovuto invece spendere qualche soldo in più e assegnare gli incarichi professionali; una volta avuto il progetto, trovare le risorse è meno complicato. Recupereremo quest’anno, con un piano triennale delle opere che vede diversi progetti partire nel 2018″.
Uno dei vostri slogan elettorali era la vicinanza al cittadino, che riscontri che avete avuto in questi due anni e mezzo da parte della cittadinanza?
“Direi buoni, chiaramente non puoi accontentare tutti ed è giusto che ci siano delle critiche, purché costruttive. Siamo contenti di essere rimasti fedeli a noi stessi, presenti sul territorio e, come si suol dire, sul pezzo. La gente lo ha capito, sa di avere a che fare con persone che non vivono in un altro mondo ma conoscono le problematiche del paese”.
Sempre in campagna elettorale diceva che per Mandello occorreva un “progetto lungimirante”, un “disegno complessivo”, una “soluzione generale”. E stata trovata?
“Ci stiamo lavorando ma non è semplice per gli strumenti urbanistici oggi in vigore, entro fine anno andremo a ritoccare l’attuale Pgt che era stato approvato nel 2013. Quello che è necessario è una rivisitazione in chiave turistica dell’area a lago ed è quello che faremo con il progetto di riqualificazione che partirà dal lungolago di Olcio e di Piazza Garibaldi. Il secondo obiettivo è la pedonalizzazione e il riordino del traffico nella zona centrale del paese, dove la parte più importante è quella di via Zeno, via Mazzini che insistono su proprietà private e non è stato ancora possibile intervenire. Ricade nelle stesso ambito l’intervento previsto per quest’anno su Piazza della Repubblica”.
Mandello, come altri paesi del lago ha una storia legata alla manifattura ed oggi, come gli altri, guarda anche al turismo. Quale strada percorrere? Favorire il turismo è solo una questione di opere pubbliche o serve anche un cambio di mentalità?
“Per fortuna si devono percorrere entrambe le strade: a Mandello oggi, più che a Lecco, ci sono aziende molto forti e sane che danno ricchezza al territorio. Il turismo è una sfida amministrativa, da un lato, per sollecitare una mentalità che ancora non c’è, ma l’intervento del privato fa la differenza. Le opere pubbliche riqualificano zone del paese e consentono anche di riorganizzare le aree in base al loro utilizzo. Penso ai giardini vicino a Piazza Garibaldi, dove i bagnanti del lago si stendono accanto ai giochi per i bimbi, occorre invece identificare delle aree precise di fruizione per tutti, Mandello può offrire di più. Al tema del turismo si lega anche il Museo della Moto Guzzi e il futuro dell’ex Vellutificio Redaelli”.
I piani sull’ex vellutificio non hanno ancora avuto un seguito. Perché?
“Speriamo sia la sorpresa del 2018, ora qualche contatto c’è con la proprietà e auspichiamo di avere notizie in tempi brevi, per poi portare avanti una variante di PGT che oggi vede su quell’area anche la realizzazione di un auditorium che non crediamo necessario. Il progetto ora prevede di mantenere il campo sportivo, ruotandolo rispetto alla sua attuale sistemazione dando così maggior respiro al lido, un campo per allenamenti e una piscina scopribile d’estate (di cui Mandello oggi è sprovvista), di una parte turistico ricettiva”.
Ex aree industriali che vengono riconvertite in utilità per la cittadinanza, con un occhio di riguardo allo sport, lo stesso che accadrà in via Pramagno. Quali sono le intenzioni su quell’area?
“Interverremo inizialmente sull’area di nostra proprietà, in condizioni fatiscenti fin dal nostro arrivo . Siamo soddisfatti di poter dare il via a questa riqualificazione che proseguirà poi nel vicino stabile – l’ex Sapio, di cui il Comune entrerà in possesso questo mese (ndr) – Attualmente la Polisportiva usa per sé, nel pomeriggio, le palestre delle scuole; c’è un’altra palestra in via XXIV Maggio che non è in buone condizioni e le sale polifunzionali al Lido, che palestre non sono, non consentono, per le loro dimensioni, di essere utilizzate se non per sport minori. Nei nuovi locali andremo a ricavare altre sale polifunzionali più agevoli, ci sarà uno spazio maggiore che vogliamo destinare alla Medicina dello Sport perché in paese sono tanti gli sportivi e sarebbe molto utile, ci sarà una nuova palestra e stiamo valutando l’utilizzo di alcuni spazi come foresteria per la Lega Navale e la Canottieri, infine i parcheggi interrati di cui la zona ha necessità, non solo in occasione delle manifestazioni ma per gli stessi residenti che chiedono nuovi stalli”.
Accennava alla Moto Guzzi: la casa motociclistica è sicuramente una delle più importanti realtà di Mandello, ogni anno il motoraduno, di cui lei presiede il comitato, attira in paese migliaia di appassionati. A quando la realizzazione del museo?
“Il motoraduno è sempre un’esperienza bellissima, peccato quest’anno per il tempo e speriamo vada meglio per il 2018. Riguardo al museo, invece, siamo fiduciosi dei contatti avviati con la Piaggio e speriamo che questo progetto possa concretizzarsi, magari in occasione del centenario anche se non sarà facile arrivarci per tempo”.
Abbiamo parlato di lago.. e per la montagna, quali sono i progetti?
“Nel 2018 andremo a riordinare i sentieri, la nuova legge sulla segnaletica ci ha messo un pochino in difficoltà perché la zona delle Grigne, pur essendo quella meglio segnalata, non rispetta le nuove regole che vogliono una numerazione a tre numeri, anziché due. Collaboreremo a questa iniziativa con il Cai e sarà l’occasione anche per mappare chi si occupa dei sentieri, e lo fanno tante associazioni, per questione organizzativa e di responsabilità. Un’altra idea è definire dei percorsi per le mountain bike, che oggi scendono dove vogliono ed è un’attività non così ben pubblicizzata”.
Lo Svincolo di Maggiana e il supermercato nell’area ex Cortesi sono le due questioni che hanno sollevato maggiori polemiche e la mobilitazione di diversi cittadini. Il dissenso non vi ha fatto riflettere sulla realizzazione di queste opere?
“Sicuramente ci hanno fatto ragionare sugli interventi, sulla fattibilità, sull’utilità, sulle alternative, ma in entrambi i casi, chi protesta sembra siano i vicini di casa di queste opere, e per entrambe abbiamo fatto il possibile nel trovare la giusta soluzione. Da una parte, per lo svincolo ci sono degli interessi pubblici molto importanti, dall’altra, per l’area ex Cortesi, c’erano delle previsioni di Pgt che permettevano alla proprietà di avanzare determinate richieste; se per 10 anni si è detto che in quella zona poteva esserci un’area commerciale, ora non è possibile dire che non ci va più bene. Abbiamo comunque trovato soluzioni efficaci ed efficienti, che fanno l’interesse di tutto il territorio. Riguardo al supermercato, credo, e non è una battuta, che oggi tre quarti dei mandellesi faccia la propria spesa mensile a Lecco, qui si andrà a costruire una struttura commerciale più ridotta di quelle del capoluogo, 1500 metri quadrati di cui 1200 mq di vendita. I negozi alimentari del territorio si sono specializzati nella vicinanza ai loro clienti e la manterranno, chi potrebbe subire ripercussioni sono le medie strutture, ma questo fa parte di un discorso di concorrenza e mercato”.
Che giudizio dà all’opposizione?
“Non sono un politico nato e faccio un po’ fatica a comprendere il rapporto che si instaura in Consiglio comunale, a volte mi pare si faccia opposizione ad oltranza, probabilmente è una questione di ruolo ma non mi è facile comprenderlo. Penso che la critica debba sempre essere costruttiva e con cognizione di causa. Sullo svincolo, per esempio, la soluzione che abbiamo trovato noi costa un decimo e risolve in parte la previsione fatta dalla vecchia amministrazione, allora perché dire di no?”
E alla sua Giunta? Ci saranno cambiamenti o conferma la fiducia a tutti i suoi assessori?
“La squadra continuerà tale, eravamo quasi tutti neofiti in Comune, ci poteva stare qualche difficoltà iniziale anche nel capire come funzionava l’apparato burocratico, ed oggi andiamo avanti tutti insieme. Siamo un bel gruppo, la giunta è un vero tavolo di lavoro, non se ne fa una questione politica dove qualcuno tira da una parte o dall’altra, si hanno anche idee differenti ma poi si trova sempre una soluzione e si continua a remare tutti insieme nella stessa direzione”.