Questa mattina i carabinieri del Comando Provinciale di Lecco, guidati dal Tenente Colonnello Marco Riscaldati, hanno celebrato la “Virgo fidelis”, la patrona dell’Arma dei carabinieri, con una cerimonia religiosapresso la chiesa dei ss. Gervasio e Protasio nel rione Castello.
Il rito religioso e’ stato officiato dal parroco, don Egidio Casalone, ed impreziosito dalla corale di Santa Cecilia di Valmadrera diretta dal maestro Alessandro Milesi, con il contributo del soprano Maria Pia Gandolfi e del flauto suonato da Emanuela Milani.
Presenti alla commemorazione una nutrita rappresentanza dei carabinieri della provincia, delle sezioni di carabinieri in congedo, nonché numerose autorità locali che hanno ancora una volta voluto confermare la loro stima affetto nei riguardi dell’Arma.
La celebrazione della Virgo fidelis ricade annualmente il 21 novembre, in quanto nel 1949 Pio XII stabili’ che la vergine Maria, invocata con il nome di Virgo fidelis, sarebbe diventata “…massima patrona celeste dell’intera famiglia militare italiana chiamata arma dei carabinieri…” e commemorata come detto il 21 novembre, data della ricorrenza della battaglia di Culqualber, fatto d’armi tra i più cruenti avvenuti in Africa orientale durante la seconda guerra mondiale. Quel giorno del 1941 infatti, un intero battaglione carabinieri si sacrifico’ nella strenua difesa, protrattasi per tre mesi, del caposaldo di Culqualber, eroico gesto che valse la seconda medaglia d’oro al valor militare alla bandiera dell’arma dei carabinieri, dopo quella ottenuta in occasione della partecipazione alla prima guerra mondiale.
Al termine della celebrazione religiosa, data lettura della “preghiera del carabiniere”, il comandante provinciale, Tenente Colonnello Riscaldati, ha preso la parola per una breve allocuzione rievocativa dell’evento bellico, giunto al suo 70° anniversario, ricordando quanto forte sia il legame dell’arma con la propria patrona, simbolo di quella fedelta’ a cui si ispira lo stesso motto dell’arma “nei secoli fedele”. Ma e’ stata anche l’occasione per ricordare Alessandro Manzoni e ricondurlo attraverso un singolare filo conduttore, che passa attraverso alla madonna, ai carabinieri. Il comandante provinciale ha infatti ricordato che proprio nella chiesa di Castello, il 10 giugno 1794, Manzoni ricevette il sacramento della cresima. La sua religiosità, intrisa dall’immanente presenza della provvidenza divina, lo condusse a considerare la vita una missione, improntata all’amore verso gli umili, i deboli e gli infelici. La fede del Manzoni è essenzialmente un’esigenza morale, incarnazione di valori etici e morali, necessità straordinariamente moderna ed attuale. La missione cristiana manzoniana e’ ispirata alla missione ricevuta ed accolta da maria, Virgo fidelis, che trova la sua gloria nella maternità, nella coerenza di una vita umile e servizievole, nella perseveranza di un impegno assiduo ed è anche la stessa missione del carabiniere, ora come duecento anni or sono.
Il comandante provinciale ha infine rivolto un pensiero commosso a tutti i caduti dell’Arma e alle loro famiglie, in questo giorno che ha visto anche la celebrazione della “giornata dell’orfano”, concreto momento di vicinanza da parte dall’arma dei carabinieri alle famiglie dei colleghi scomparsi.