
LECCO – Si dovrà attendere almeno fino a fine mese per poter sapere se potranno ripartire i lavori per la ciclopista tra Lecco e Abbadia: il 25 novembre è il termine entro il quale l’attuale realizzatore dell’opera, il consorzio romano Aedars, deciderà se ricorrere o meno contro la revoca dell’appalto decisa da Anas.
Il consorzio aveva vinto la gara per la costruzione della tanto attesa pista ciclabile sul lago ma nel marzo scorso la Guardia di Finanza ne aveva arrestato il titolare, Pietro Tindaro Mollica, con le accuse di bancarotta fraudolenta, estorsione ed intestazione fittizia di beni. In realtà, i lavori erano già sospesi da mesi dopo l’interdizione prefettizia emessa nei confronti dello stesso consorzio.

A luglio finalmente Anas aveva annunciato di voler riappaltare la ciclabile e si auspicava di riassegnarla entro settembre, termine ormai sforato. Designata a ricevere il cantiere la seconda azienda nella graduatoria della precedente gara d’appalto, Rete Costruzioni srl. anche se su questo il consigliere provinciale Rocco Cardamone aveva espresso le proprie perplessità, in particolare poiché risulterebbero in forze all’impresa solo due dipendenti.
“Abbiamo avuto rassicurazioni riguardo a questo – ha spiegato giovedì Cardamone, all’indomani di un incontro in Anas con il nuovo dirigente, l’ing. Giuseppe Ferrara – l’azienda sarebbe dotata di una rete e di una struttura tale da garantire la realizzazione e il completamento dell’opera”.
L’incognita, ora, riguarda il possibile ricorso del liquidatore che cura gli interessi del consorzio Aedars, il quale sul riappalto potrebbe chiedere una sospensiva al Tar.
“Sappiamo che il Tribunale Amministrativo è rapido nel sentenziare sulle sospensive, quindi se non dovesse accogliere la richiesta del consorzio, potremmo ben presto riassegnare l’opera – ha spiegato Cardamone – Nel caso opposto allungherebbero nuovamente i tempi. Purtroppo siamo incastrati tra vicende giudiziarie, in quadro complicato”.

Alla ripartenza dei lavori potrebbe aggiungersi una novità: insieme alla pista ciclabile, Anas, in accordo con Comune e Provincia, potrebbe intervenire anche sulla zona delle Caviate per una riqualificazione:
“Ci sarebbe disponibilità anche finanziaria di Anas – ha rivelato Cardamone – l’intervento si baserebbe su uno studio effettuato al Comune che punta lla prosecuzione del lungolago, con una passeggiata, pista ciclabile e due corsie di marcia. Nello studio si interverrebbe anche eliminado il controviale dal lato destro della strada, attraverso il quale oggi si accede ai locali pubblici posti sulla via”.

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