La Malpensata sarà
il lido della città, con molo e spiaggia

Tempo di lettura: 3 minuti
Un esempio del molo che potrebbe essere realizzato alla Malpensata

malpensata

LECCO – Passerà dal Piano di Settore del Demanio Lacuale il rilancio e la valorizzazione delle aree demaniali cittadine che si affacciano al lago di Lecco ed anche a quello di Garlate: il documento è in questi giorni al vaglio dell’Amministrazione Comunale che ha definito quali obiettivi concretizzare nel prossimo futuro.

“E’ un’occasione importante per segnalare le linee di sviluppo di una città che spesso vive il lago come una barriera o un ostacolo – sottolinea l’assessore Mazzoleni – serve invece riscoprirlo non solo per una fruizione ambientale, ma anche turistica e ricreativa”

L'assessore Martino Mazzoleni
L’assessore Martino Mazzoleni

Tra i progetti c’è quello del potenziamento della navigazione pubblica, aumentando le corse dei battelli, anche in vista di Expo, così la viabilità ciclopedonale con la pista tra Lecco e Abbadia a carico di Anas che ancora attende la sua realizzazione.

E’ nella riqualificazione di alcune zone del lungolago che il Comune ha puntato maggiormente la sua attenzione, come nel rione di Pescarenico dove si vogliono sistemare gli approdi esistenti (è il caso del pontile galleggiante) e installarne di nuovi in zona Bione, lungo viale Brodolini e in località Rivabella all’altezza di piazza delle Nazioni.

Il progetto più importante riguarda però l’area della Malpensata che nei prossimi anni potrebbe cambiare volto con la realizzazione di pontili galleggianti per l’approdo di natanti, la sistemazione delle aree verdi e delle gradinate mettendo in sicurezza i punti più degradati per consentire un accesso maggiore alla spiaggia, nuovi posti auto, una piccola struttura polifunzionale per i offrire servizi e la possibilità anche di fare il bagno, trasformando questa località in un lido cittadino.

“La nostra idea è quella non di fare un semplice porticciolo ma di riqualificare l’intera zona, dando la possibilità ai lecchesi e ai turisti di fare il bagno in sicurezza qualora l’ASL verifichi la balneabilità dell’acqua. La richiesta all’Azienda sanitaria è stata inoltrata tre anni fa e servono controlli di almeno quattro anni prima che vengano certificate le condizioni di idoneità”.

Un esempio del molo che potrebbe essere realizzato alla malpensata
Un esempio del molo che potrebbe essere realizzato alla Malpensata

Un intervento fondamentale a questo scopo sarà il censimento delle tubature che scaricano in quella zona, per capire se ce ne sono di abusive e quindi provvedere alla loro rimozione.

Riguardo all’approdo, invece, nel piano si fa presente che la baia risulterebbe esposta ai venti provenienti da Nord e quindi potrebbe essere necessario posizionare poco a monte una struttura galleggiante al fine di proteggere il pontile dal moto ondoso prodotto dai venti. Una cinquantina sarebbero i posti barca che si verrebbe a disporre.

La realizzazione del molo alla Malpensata non escluderebbe la possibilità di realizzare l’attracco, compresa una grande struttura ricettiva, alle Caviate: “E’ contenuto nell’ambito trasformazione previsto dal PGT che aspetta un interessamento dei privati – spiega l’assessore – alla Malpensata si parla di un intervento su un’area demaniale da attuarsi insieme all’Autorità di Bacino perché è impensabile, ad oggi e con le risorse disponibili, che il Comune lo possa fare da solo”.