LECCO – E’ stato presentato questa mattina, 15 dicembre, in provincia, il Report 23 Polo di eccellenza Osservatorio provinciale del Mercato del Lavoro.
Gianni Menicatti, ricercatore del gruppo Clas, ha redatto il rapporto che analizza i dati del primi nove mesi del 2017: “Emerge una situazione sostanzialmente positiva del mercato del lavoro nella realtà lecchese. Il dato relativo alla Cassa Integrazione, ad esempio, si è attestato sui valori pre-crisi. Restano negativi invece gli indici relativi al settore edile”.
Aumentano i contratti a tempo indeterminato, che restano comunque complessivamente bassi: “La propensione ad assumere lavoratori stabili si sta abbassando sensibilmente (in media un lavoratore su 4/5), dobbiamo abituarti a questa flessibilità: il lavoro non è più un posto ma un percorso. La cosa importante è che il lavoro ci sia ed è ragionevole pensare che il dato sulla disoccupazione possa scendere ancora di uno 0,5% entro la fine dell’anno, attestandosi sul 5-5,5%”.
Si prevedono circa 6000 nuove assunzioni tra dicembre 2017 e febbraio 2018: “Assunzioni per la maggior parte a tempo determinato – ha ribadito Daniele Rusconi, referente dell’ufficio statistica della Camera di Commercio – I contratti non stabili, infatti, rappresentano oltre il 70% dei contratti previsti”.
Mauro Gattinoni, presidente Network Occupazione Lecco ha sottolineato come una politica fiscale più attenta al lavoro potrebbe giovare alla situazione complessiva: “Il lavoro è uno dei settori più tassati e questo fatto è sicuramente disincentivante rispetto alle assunzioni a tempo indeterminato. Ci sono sicuramente dei correttivi che si possono mettere in atto per migliorare alcuni aspetti. Ad esempio la differenza tra occupazione maschile e femminile potrebbe essere colmata attraverso maggiori servizi alla famiglia e alla persona. E’ necessario continuare a investire sui servizi professionali legati al mondo del lavoro per abbinare la nuova domanda con la nuova offerta”.
Il consigliere provinciale Giuseppe Scaccabarozzi, invece, ha puntato l’attenzione sui Centri per l’Impiego che, con la nuova Legge Finanziaria, passano dalle Province alle Regioni: “L’auspicio è che il passaggio avvenga gradualmente e che, comunque, le Province continuino a presidiare i Centri per l’Impiego in modo da dare continuità a tutti qui progetti che sono stati avviati”.