
LECCO – “Il nostro rione non può pagare quello che i politici non sanno fare”. Questo il messaggio sullo striscione portato fuori da Villa Locatelli da una rappresentanza del Comitato di Chiuso durante il Consiglio Provinciale di lunedì sera. Una protesta silenziosa, a una settimana dal presidio organizzato dalla Lega Nord e al quale erano presenti anche i membri del Comitato.
In 4 anni di cantiere l’opera non è giunta neanche a metà del compimento: dei 118 milioni di euro di finanziamento 9 mancano ancora all’appello e, da ultimo, la ditta Salc, incaricata dello svolgimento dei lavori, ha citato in giudizio la Provincia chiedendo la recessione dal contratto e danni per 18 milioni di euro.
Sull’argomento, in apertura di seduta consiliare, è intervenuto il consigliere leghista Stefano Simonetti, chiedendo al più presto una convocazione capigruppo per chiarire tutti contorni del contenzioso. Il presidente Flavio Polano ha spiegato: “Stiamo attualmente disponendo tutti gli atti per la difesa, dopo di che a gennaio convocherò una riunione con i capigruppo per fare il punto”.
La discussione sulla Lecco-Bergamo ha animato anche il Consiglio Comunale di Lecco, con la Lega di nuovo all’attacco dopo la manifestazione dello scorso lunedì: Cinzia Bettega, capogruppo del Carroccio in aula consiliare, ha ribadito la necessità che il Governo stanzi i 9 milioni che ancora mancano all’appello.
“Si tratta di recuperare fondi per un’opera necessaria – ha sottolineato Bettega – lo sforzo della Regione c’è stato e da Roma deve arrivare il giusto contributo. Il consigliere della Lega ha ricordato le condizioni “da terzo mondo” ricordando i tragici fatti di Annone, “e chissà quando vedremo realizzato il nuovo ponte”, oltre alla ciclopista Lecco-Abbadia ancora al palo.
Eppure, le ha risposto il sindaco Brivio, “Lo Stato è l’unico che finora ha stanziato risorse, 70,8 milioni erogati dal Cipe, che si aggiungono a quelle del territorio. Il nostro Comune ha scelto di spostare sull’opera i 2,2 milioni del Patto per la Lombardia, che avremmo potuto utilizzare su altri progetti come la ristrutturazione di Villa Manzoni”.
Per il sindaco “Non è il momento di cercare le responsabilità, ma uscire da un empasse che è giuridica e tecnica. Siamo di fronte ad una società che ha aperto una causa nonostante le risorse che arrivano. E vedremo anche se qualcuno ha sbagliato il progetto o se il progetto è corretto. Oggi per, spostando l’attenzione su soldi che servirebbero solo ad un eventuale riappalto, non facciamo un buon servizio al territorio”.

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