LECCO – “Lecco, Città Medaglia d’argento al Valor Militare, oggi come all’ora, sempre attenta nella difesa dei valori di liberà e democrazia, di pace e fratellanza, valori che proprio oggi necessitano di una decisa rinvigorita. Non si tratta di retorica, purtroppo. I fatti ci dicono che il 25 Aprile non può essere liquidato come una data storica da studiare come tante altre sui libri di scuola”.
Le parole del sindaco Virginio Brivio colgono il senso rinnovato della Festa della Liberazione celebrata a Lecco così come in tutte le città italiane nella giornata del 25 Aprile: una giornata che vuole ricordare i fatti del passato ma che guarda con altrettanta preoccupazione al presente.

“Oggi – ha proseguito il sindaco – sempre più spesso, assistiamo a rigurgiti, nemmeno troppo velati, di atteggiamenti razzisti, xenofobi e neofascisti. Troppo spesso assistiamo a insulti, prevaricazioni e atti intimidatori e violenti nei confronti di chi viene considerato diverso da noi e di chi si impegna per creare un terreno fertile su cui il seme della diversità possa germogliare e trasformarsi in ricchezza per la nostra Comunità. Non possiamo permetterci che il sentimento di odio che siamo riusciti a debellare con la perdita di centinaia di migliaia di vite umane dei nostri militari, di partigiani, di giovani e donne, faccia ritorno nella nostra quotidianità”.
Un odio “dietro cui si cela l’ignoranza – ha sottolineato il primo cittadino – il non conoscere e non voler conoscere qualcosa che sembra non appartenerci. Non possiamo accettare che la nostra libertà, così faticosamente ottenuta, venga limitata dallo spettro della paura: la libertà va difesa ogni giorno. Perché la democrazia e la libertà non sono mai conquistate una volta per tutte. Sono un patrimonio che ci è stato consegnato e che, in questi mutamenti epocali che stiamo attraversando, dobbiamo essere in grado di trasmettere alle generazioni future”.
IL VIDEO – Il corteo del 25 Aprile e l’intervento del sindaco Brivio
“Resistiamo quindi” ha invocato Brivio “ieri come oggi, di fronte a chi vuole consegnarci un mondo bieco. Resistiamo, ieri come oggi, di fronte a chi non tende una mano a chi fa più fatica. Resistiamo, ieri come oggi, di fronte a chi vorrebbe far rivivere epoche intrise di sangue. Resistiamo, ieri come oggi, di fronte a chi fa di tutto per instillare dubbi, insicurezze, paure e di fronte a chi cavalca questi sentimenti per il proprio tornaconto. Perché è più facile parlare alla pancia della gente, soprattutto in momenti di incertezza come quello che stiamo attraversando anche sul fronte politico, sia nazionale che internazionale”.

Di fronte al rinvigorirsi dei movimenti di estrema destra, “l’antifascismo non è cosa antiquata come spesso ci sentiamo dire – è intervenuto Enrico Avagnina, presidente provinciale dell’Anpi di Lecco, l’associazione dei partigiani – non lasceremo che le troppe miserie di oggi offuschino la memoria di ieri. Oggi si limano gli spigoli al fascismo, si ammettono a malincuore le leggi razziali come se fossero qualcosa di marginale, quello fu invece il punto di partenza e oggi vediamo il fascismo tornare nella sua intima essenza, quella razzista”.

Non solo i neofascimi, c’è il terrorismo e ancora la mafia, ha ricordato il prefetto Liliana Baccari, a mettere a rischio la libertà della nostra società, senza dimenticare le atrocità della guerra in Siria. “Serve una resistenza morale – ha sottolineato Baccari – non è necessario essere degli eroi, a volte basta il coraggio di resistere alla tentazione di voltarsi dall’altra parte, occorre solo sensibilità e senso civico”.
A Lecco le celebrazioni hanno preso avvio in mattinata con la Santa Messa al Santuario della Vittoria, poi con il tradizionale corteo guidato dal Corpo Musicale Manzoni, che ha attraversato il centro storico per giungere al monumento dedicati ai caduti in Largo Montenero, infine l’arrivo nel cortile del palazzo comunale dove tre studenti dell’istituto Stoppani hanno letto il decreto regio con il quale è stata assegnata a Lecco la medaglia d’argento alla Resistenza. Presente anche una delegazione dell’Associazione Ivoriani della Provincia di Lecco.

Toccanti le letture di alcune lettere dei partigiani Paola Garelli, Carletto Besana e Don Giovanni Ticozzi da parte dei dipendenti comunali Paola Bianchi, Paola Pozzi, Yuri Bergamo e del tirocinante Raffaele Cogliati.
“Spesso diamo per scontata la nostra libertà, quando invece dovremo difenderla tutti i giorni e tutelarla – ha ricordato il consigliere provinciale Luigi Comi – il 25 Aprile è la festa di tutti gli italiani che vogliono vivere in un Paese libero e democratico”.

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