Licenziamenti alla Bettini, parla la società: “Una scelta necessaria”

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MONTE MARENZO – “E’ una decisione difficile per chi la vive quanto per chi l’ha assunta; ma è l’unica scelta possibile perché questa azienda viva e sia ancora segno di valore”.

Matteo Ferraris, amministratore della Bettini srl di Monte Marenzo, spiega la ragione dei 30 esuberi annunciati che a settembre rischiano di dimezzare la forza lavoro della fabbrica.

“Questa storica azienda lecchese presente sul territorio dal 1875, e con lei la famiglia proprietaria che da sempre la sostiene – prosegue Ferraris – negli anni ha contrastato le notevoli difficoltà del mercato cercando di tutelare al massimo le persone che in Bettini lavorano, confidando in una ripresa di volumi che potesse giustificare gli impieghi di un tempo: il mercato, invece, ha modificato la domanda ed ha contratto definitivamente i volumi”.

Oggi, continua l’amministratore delegato, “ha deciso di accettare l’inevitabile sfida e di preservare la sua storia, le capacità delle persone coinvolte e le opportunità che ancora potrà dare, assumendo l’unica dolorosa scelta possibile per continuare a lavorare con serietà”.

Una decisione che ha sollevato la protesta sindacale dei lavoratori, con uno sciopero che si è svolto giovedì quando le maestranze hanno fatto un picchetto davanti ai cancelli della fabbrica.

“Confidiamo che, nel rispetto dei reciproci ruoli e delle persone tutte coinvolte, si possa trovare un’intesa con le organizzazioni sindacali, che sapranno affrontare l’oggi guardando al domani, come Bettini intende fare”.