MANDELLO – Un’interrogazione al sindaco, Riccardo Fasoli, in riferimento a una delibera di Giunta del luglio scorso riferita a tre varianti al vigente Piano di governo del territorio e all’esclusione delle stesse dalla Vas, sigla che identifica la Valutazione Ambientale Strategica.
A presentarla è stata Grazia Scurria, capogruppo di “Casa Comune per Mandello democratica”, che vuol sapere perché il Comune abbia deciso di accollarsi i costi in particolare delle due varianti relative ad ambiti quali l’ex Vellutificio Redaelli e l’area Cortesi, “quando quegli stessi procedimenti potrebbero essere portati avanti dai privati anche in variante al Pgt, considerato che si tratta di ambiti di trasformazione, secondo le modalità e i tempi previsti dalla legge”.
“Se le ragioni della scelta della Giunta relativamente ai costi a carico del Comune possono essere comprese per la variante riguardante lo svincolo della strada statale 36 – premette Grazia Scurria nella sua interrogazione che sarà discussa nella seduta di consiglio comunale di venerdì 30 settembre – non vi è giustificazione alcuna per le altre due varianti”.
Oltre a manifestare perplessità sull’intento della Giunta di escludere le tre varianti dalla Valutazione Ambientale Strategica, la capogruppo dello schieramento consiliare di minoranza contesta il fatto che nelle delibere di Giunta cui lo stesso ex assessore all’Urbanistica fa riferimento non si prevedano strumenti di partecipazione delle scelte, “che vengono invece assunte senza consultazioni popolari, come la legge prevede e impone”.
“La prova di ciò – spiega l’esponente di “Casa Comune” – è costituita dal fatto che non si è ritenuto di indicare espressamente i soggetti, enti o associazioni che siano, che si intende coinvolgere nel procedimento di variante e che tra l’altro non sono stati indicati neppure i consiglieri comunali, dei quali non soltanto non interessa il parere ma che non vengono presi assolutamente in considerazione”.
“Del resto – aggiunge Grazia Scurria – ricordando quanto affermato dal sindaco nella seduta di consiglio comunale in cui io stessa avevo presentato l’interrogazione sullo svincolo della Ss 36, non mi pare sia stato tenuto in considerazione neppure il comitato di cittadini denominato “Maggiana non si tocca”, costituito nei mesi scorsi con il dichiarato obiettivo di fermare il progetto di svincolo della superstrada con una serie di motivazioni che vanno dalla devastazione ambientale al congestionamento del traffico in paese, passando per l’aumento dei rumori e dei fumi, con inevitabile innalzamento del tasso di inquinamento”.