Collegata alla Giornata mondiale della pace 2012, la marcia lecchese ha chiamato a raccolta le associazioni cattoliche lecchesi. Massiccia la presenza degli scout dell’Agesci e del Cngei, ma poi Pax Christi, l’Azione cattolica, la Caritas, la Pastorale giovanile, il Gruppo ecumenismo e dialogo, la Comunità di via Gaggio e poi il centro Assam e il coordinamento lecchese di Libera.
Anche se l’obiettivo era “Educare i giovani alla giustizie a alla pace“, chiarissime erano presenti l’apertura, l’accoglienza e la multietnicità incarnate dai presenti e dai relatori prescelti. E infatti ad accogliere i manifestanti c’era la musica e la danza di un gruppo misto della Casa del Pozzo. Poi la parola è stata data a Walaa Ismaeel (foto a destra), architetto egiziana, in Italia da un anno. Durante la primavera araba assieme a tanti giovani era in piazza Tahrir al Cairo a protestare contro Mubarak. Lei che ha vissuto la dittatura, ha visto imprigionare e uccidere tanti giovani ha sottolineato il concetto della giustizia sociale.
Subito dopo sul piccolo palco è salito un pacchetto portato dall’artista tunisino Raouf Gharbia (foto a sinistra): “Quando ognuno di noi nasce riceve immediatamente un regalo” – ha raccontato ai ragazzi e anche bambini seduti lì vicino in cerchio – ” Un pianeta intero da godere e conservare”. Con un gioco di quadrati su carta a formare con le lettere le parole sono spuntate la ‘conoscenza’ e l’utilità della sapienza per arrivare alla ‘tolleranza’, alla ‘partecipazione’, all’ ‘etica’ alla ‘comprensione’.
Don Simone Chiaron ha aggiunto: “Uno spunto per educare su questi temi i giovani, con una visione – come ci dice il papa Benedetto XVI – che riguardi l’uomo in quanto tale, in tutti i suoi aspetti: fisico-biologico, sociale di relazione e senza dubbio religioso e spirituale”.
Confuso tra la folla il sindaco Brivio, è apparso e scomparso tra le autorità dove spiccavano mons. Franco Cecchin, prevosto di Lecco e il consigliere regionale Carlo Spreafico.