LECCO – Poste in seria difficoltà quelle descritte dal sindacato SLP Cisl che torna a ribadire le difficoltà degli operatori, “lo sfascio ed il deterioramento crescenti del servizio alla cittadinanza”.
“Nell’attesa ormai cronica del varo del fantomatico “Poste 2020” del nuovo A.D. – spiega il segretario sindacale, Antonio Pacifico – non si ferma il meccanismo di pensionamenti, che vedrà la cessazione di 10 colleghi in provincia, e che già sta creando l’impossibilità di aprire gli uffici garantendo il servizio; a rischio la fruizione delle ferie, mentre si ricorre agli straordinari per la garanzia dei turni pomeridiani; i direttori sono ormai costretti a stare allo sportello per servire la clientela, tralasciando le attività proprie esponendosi al rischio di incorrere in pesanti sanzioni, mentre gli operatori sono chiamati a trasferte e prolungamenti orari spesso retribuiti in parte o addirittura non retribuiti per inesattezze procedurali”
Una carenza di personale che creerebbe disagi evidenti agli utenti: “Ad esempio nella cittadina di Oggiono i circa novemila abitanti sono costretti a code estenuanti causate da un numero di operatori totalmente insufficiente – denuncia il sindacato – così come accade in Valsassina dove quasi tutti gli uffici sono presidiati da un solo operatore ed ogni assenza mette in crisi Ballabio e gli uffici a valle”.
Se tutto ciò non bastasse, il sindacato della CISL rende noti anche i black out del sistema informatico che nei giorni scorsi non avrebbe permesso l’accettazione, la consegna, e la partenza della corrispondenza, “costringendo gli operatori a prolungamenti per garantire le corrette procedure, subendo l’ira e gli insulti della clientela esasperata”.
A questo si aggiunge la vicenda di Lierna, dove i risparmi di tanti correntisti si sono volatilizzati e la Procura ha aperto un inchiesta per truffa con unica indagata la direttrice Patrizia Greco. Nell’evidente clima di polemica per l’accaduto, le Poste hanno cancellato la cena aziendale natalizia
“Gli incolpevoli dipendenti postali pagando di tasca propria avrebbero partecipato ad un evento costruito per fare aggregazione in una realtà aziendale fortemente frammentata in un numero sempre crescente di uffici mono operatore – spiega Pacifico – quello che pareva assurdo era il silenzio di Poste in merito ad una vicenda che avrebbe meritato subito una presa di posizione netta decisa e risolutiva a favore di chi ha visto tradita la propria fiducia e carpita la buona fede e distolti i propri risparmi. La CISL Poste, nell’esprimere tutta la solidarietà nei confronti dei truffati, auspica una soluzione in tempi brevi, richiedendo al contempo una maggiore attenzione ed un maggiore supporto all’ufficio di Lierna per offrire la massima attenzione ai cittadini in questo momento così delicato”.

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