LECCO – La responsabilità? E’ dei Comuni: Anas taglia corto e sull’incresciosa situazione dell’immondizia accatastata nelle piazzole della super (vedi articolo) addita le amministrazioni comunali, pur facendo presente che finora è stata la stessa Anas a farsi carico della rimozione dei rifiuti a proprie spese.
Interpellata dal nostro quotidiano, l’ente stradale, leggi alla mano, risponde sulla questione: “Si tratta di rifiuti solidi urbani volutamente lasciati dove è possibile parcheggiare, nei fine settimana, per cui il fenomeno, diffuso sull’intero territorio nazionale, è legato prevalentemente al rientro in città, dopo un weekend fuori porta ed è testimoniato dal ritrovamento di tali rifiuti anche sulle scarpate e sui terreni limitrofi” ci scrive Anas che, facendo riferimento al decreto legislativo 152/2006, sottolinea come “i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche” siano “ annoverati tra i rifiuti solidi urbani e nelle more dell’operatività dell’Autorità d’ambito”.
Secondo il decreto 285/1992, invece, ‘gli enti proprietari delle strade, allo scopo di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione provvedono alla pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo nonché delle attrezzature, impianti e servizi’, cosa che appunto spetterebbe Anas quale ente proprietario della SS36.
“Si pensi ad esempio ai fanghi, alle sterpaglie ed al fogliame depositati su strada da piogge alluvionali, alla neve nella stagione invernale, al pietrisco disperso da mezzi d’opera in transito, alle polveri che si depositano sulle pellicole retroriflettenti dei segnali stradali rendendoli scarsamente visibili, ecc. – specifica Anas riferendosi agli interventi di pulizia di sua competenza – L’abbandono di rifiuti urbani, invece, rientra nell’ambito degli art. 184 e 198 del D.Lgs.152/2006, che prevedono l’intervento dell’Ente addetto allo smaltimento dei rifiuti urbani per conto del Comune territorialmente competente”.
Dovrebbero essere quindi le amministrazioni comunali a farsi carico della questione, ma, “nello spirito di fattiva collaborazione – prosegue l’ente stradale – Anas ha finora sempre provveduto in proprio ad appaltare i servizi di pulizia delle pertinenze stradali della strada statale 36, destinando a tal fine fondi che sarebbe stato possibile più proficuamente destinare alla manutenzione stradale”.
Insomma, Anas, stando alle sue dichiarazioni, ci metterebbe una ‘pezza’ che evidentemente non basta e viene da chiedersi se i Comuni siano effettivamente consci delle loro competenze e abbiano intenzione di intervenire attraverso gli operatori incaricati del servizio di raccolta rifiuti sul proprio territorio.
Vista l’annosità della questione, sarebbe a questo punto auspicabile che Anas e amministrazioni locali si incontrino allo stesso tavolo e ne discutano, evitando altri scaricabarile che, in quest’ultimo decennio, non hanno permesso di affrontare il problema a discapito di tutti, dell’ambiente, dell’immagine del territorio e dei fruitori della strada.
LA RISPOSTA – I sindaci all’Anas: “Non è proprio così…”

RADIO LECCOCITTÁ CONTINENTAL





































