Tour lecchese per don Fortunato Di Noto, il prete che combatte la pedofilia

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Don Fortunato a Bosisio Parini

LECCO – Una due giorni tra Bosisio Parini e Lecco ha visto impegnato il noto don Fortunato Di Noto, fondatore dell’associazione MeterOnlus, nota a livello internazionale e da anni impegnata in prima linea nel contrasto e prevenzione alla pedofilia e alla pedopornografia a tutela dell’infanzia.

Ottima affluenza di pubblico per l’appuntamento a Bosisio Parini presso La Nostra Famiglia lo scorso 5 novembre. Il quarto appuntamento lecchese di “Per fare un bambino ci vuole un villaggio” ha affrontato il tema difficile della pedofilia e della pedopornografia, nonché dei cambiamenti culturali in atto che, quasi nella inconsapevolezza generale, attraverso la moda, la televisione e la pubblicità, stanno sempre più operando una diffusa adultizzazione dei bambini e promuovendo una loro sessualizzazione precoce, al punto che sempre più si parla di “infantofilia”.

Don Fortunato a Bosisio Parini

 

Per il pubblico attento e qualificato (vista anche la numerosa presenza di docenti e di educatori, oltre che di genitori), la serata è stata una vera doccia fredda che ha aperto gli occhi su dinamiche in essere anche nei nostri territori. Don Fortunato, dati alla mano, ha illustrato come l’attività di Meter abbia portato negli ultimi anni, solo nel lecchese e zone limitrofe, a numerose denunce e all’arresto di ben cinque “figure” legate, in qualche modo, al mondo variegato della pedofilia e della pedopornografia.

Dinamiche complesse, documentate da studi accademici, sono state presentate dal parroco di Avola con la semplicità di chi è abituato alla concretezza e a operare in prima linea. Si è trattato, come le ha definite il relatore, di “pietruzze” lanciate verso lo stagno della nostra inerzia. Forte l’invito ai genitori presenti a recuperare il loro compito e ruolo educativo in collaborazione con le altre agenzie educative, in primis la scuola. Ai genitori, ai docenti e agli educatori presenti, nel reciproco rispetto dei ruoli (“il prete faccia il prete, il docente l’insegnante, il genitore faccia il genitore, non l’amicone del figlio”), l’invito a perseverare insieme in un lavoro di sensibilizzazione, approfondimento e aggiornamento sulle tematiche affrontate nel corso della serata.

Don Fortunato parla agli studenti dell’Istituto Maria Ausiliatrice

 

Il “tour” del sacerdote di Avola è proseguito il giorno successivo a Lecco con un incontro, o meglio una testimonianza, con alcuni studenti delle scuole superiori. Ospite dell’Istituto Maria Ausiliatrice di Lecco, don Fortunato, insieme al fratello Carlo, ha dato vita ad un momento “unico” dove i ragazzi hanno potuto fare esperienza dei pericoli della rete e di come la stessa possa essere utilizzata in sicurezza e consapevolezza. E’ stato poi rimarcato come lo smartphone abbia influenzato la nostra vita tanto che, invece di avere amici, uscire e divertirci, preferiamo chattare con presunti, innumerevoli amici sui social network: ma siamo sicuri di conoscerne l’identità? “Il telefono – ha detto – ci distoglie lo sguardo dalla realtà, ci distrae dal mondo in cui viviamo e, a volte, non ci accorgiamo nemmeno di chi ci sta attorno o di fianco”.

La preside Suor Marilisa Miotti, ha definito l’incontro  “un dono” per gli stimoli e la passione educativa che i due relatori hanno saputo trasmettere ai ragazzi e ai docenti presenti.