Valmadrera: Villa Ciceri diventa una casa per 19 famiglie

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VALMADRERA – Una casa per 19 famiglie di Valmadrera. Tutto ciò è diventato realtà grazie all’Aler e alla riconversione di Villa Ciceri in un complesso di appartamenti. Venerdì mattina sono stati inaugurati gli alloggi e consegnate le chiavi ai residenti.

La villa, di proprietà di una delle famiglie più facoltose della cittadina lecchese, era passata sotto la proprietà della Curia perché gli ultimi della dinastia Ciceri, due sorelle e un fratello, erano morti senza eredi. Ora la risistemazione e la riconversione. “Questa è una giornata splendida per la città, dal punto di vista storico e sociale – dichiara il presidente dell’Aler Antonio Piazza –. La villa è un patrimonio di Valmadrera e ora ospita 19 alloggi con box auto, un negozio con sala comune e un parco pubblico aperto a tutti. Un risultato che è stato ottenuto grazie ai fondi per la riqualificazione che sono stati messi a disposizione da Regione Lombardia”.

“È stato Mario Anghileri, precedente sindaco di Valmadrera, a ideare il progetto – ricorda il vice presidente dell’Aler Giuseppe CanaliL’operazione è nata cinque anni fa ed è stata portata avanti da numerosi enti”; mentre l’attuale primo cittadino Marco Rusconi sottolinea come “alcuni servizi comunali potrebbero venire installati nella villa per la comodità dei residenti”. A rappresentare la Regione, ente che ha sovvenzionato il 70% del costo complessivo, presenti Giulio Boscagli, assessore alla Famiglia, e Domenico Zambetti, assessore alla Casa. “La nostra filosofia è quella di pensare alla famiglia e alla persona – afferma Zambetti – Tant’è che abbiamo da poco sottoscritto un patto per la casa con tutte le associazioni lombarde”.

Alla consegna delle chiavi hanno presenziato anche il parroco di Valmadrera don Massimo Frigerio (che ha benedetto la struttura), l’assessore provinciale alla Famiglia Antonio Conrater, il senatore Antonio Rusconi, il sindaco di Lecco Virginio Brivio e il comandante dei carabinieri della Stazione di Lecco Francesco Motta.