
LECCO – Il suo vero nome era Giovanni, ma in pochi lo chiamavano così. Il suo appellativo, al lavoro, era ‘Giuanin’: piccolo di statura, ma estremamente dinamico, preciso, appassionato. Qualità che, come testimonia chi lo conosceva bene, ha mantenuto fino all’ultimo, anche durante la malattia che lo aveva colpito e che, alla fine, lo ha spento.
Giovanni Mauri, 79 anni, è morto questa mattina, sabato 21 ottobre, nella sua casa di via Montanara nel rione di Castello. Storico responsabile dell’Ufficio Servizi Demografici del Comune di Lecco, dove lavorò dal 1963 al 1996 formando tra gli altri l’ex responsabile Angelo Falbo, era stato anche presidente dell’Istituto Airoldi e Muzzi e consigliere comunale tra il 1997 e il 2006, durante le amministrazioni Bodega e Faggi. Uno dei suoi figli, Marco, è il parroco della Comunità Pastorale Madonna della Neve, a Primaluna.
A ricordarlo con stima e affetto è Angelo Falbo: “Tutto quello che ho imparato lo devo a Giovanni. Lui mi ha formato e insegnato tutto sul lavoro, con una passione e una vivacità coinvolgenti. Ho preso il suo posto quando è andato in pensione: ha lasciato il segno in tutto l’Ufficio, aveva saputo stimolare noi giovani che ci affacciavamo al mondo del lavoro in quegli anni”.
“Una perdita che addolora – ha continuato Falbo – Giovannino, anzi, Giuanin come lo chiamavamo, anche se era in pensione veniva sempre a trovarci in ufficio per vedere come andava, c’era un legame che andava oltre il lavoro”.
Un ritratto condiviso anche dall’Istituto Airoldi e Muzzi dove, dal 2005 al 2015 Mauri è stato presidente, raccogliendo l’eredità di Maria Gandini. “Tra i momenti più importanti sotto il suo mandato – ricorda Giorgio Cortella – va sicuramente annoverata l’inaugurazione della residenza Medale, e i contestuali lavori di ristrutturazione delle altre strutture”.
“Lo ricordo come una persona estremamente dinamica, generosa, precisa. Per l’istituto ha fatto tanto, non verrà dimenticato”.
I funerali si svolgeranno lunedì mattina alle 10.45 presso la Chiesa di Castello.

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