Sono sette le persone, tra cui l’ex badante Brahim, accusate di circonvenzione di incapace nei confronti di Carlo Gilardi
Il Gup dovrà valutare se e chi eventualmente rinviare a giudizio: il professor Gilardi si è costituito parte civile con l’avvocato Pellizzari
LECCO – E’ in calendario, oggi, martedì 2 febbraio, l’udienza preliminare del procedimento penale che vede sette persone accusate di aver circuito, in diverse forme e momenti, Carlo Gilardi, l’anziano professore di Airuno, trasferito a fine ottobre nella Rsa Airoldi e Muzzi di Lecco dopo aver vissuto per qualche settimana nella casa del suo ex badante a Brivio.
Il giudice delle indagini preliminari Salvatore Catalano dovrà decidere se rinviare a giudizio oppure archiviare il procedimento, valutando caso per caso la posizione delle singole persone, su cui la Procura ha svolto, negli ultimi anni, accertamenti fino a chiudere l’indagine chiedendo di aprire il procedimento penale. Tra queste, figura anche Brahim El Maouzoury, l’ex badante del professor airunese, accusato di essersi approfittato dell’anziano da lui “seguito” (accuse che Brahim ha sempre respinto).
Il reato ipotizzato per i sette indagati, alcuni dei quali difesi dall’avvocato Andrea Artusi del foro di Lecco e altri dalla collega Agnese Cattaneo del foro di Monza, è quello di circonvenzione di incapace. Un particolare, quello della capacità di intendere e volere di Carlo Gilardi, su cui ruoterà inevitabilmente buona parte del processo, qualora il Gip dovesse procedere per il rinvio a giudizio anche di solo uno degli indagati.
Nel frattempo l’amministratrice di sostegno del professor Gilardi, l’avvocato Elena Barra, ha presentato al giudice tutelare Marta Paganini l’autorizzazione a nominare come difensore di Gilardi, che si costituirà parte civile, l’avvocato Stefano Pelizzari.
Con una lettera inviata al giudice tutelare, Gilardi ha provveduto anche a chiedere la revoca dell’avvocato Silvia Agazzi, a cui si era rivolto, prima del ricovero in Rsa, per chiedere la revoca del provvedimento con cui nel 2017 gli era stato assegnato l’amministratore di sostegno. L’avvocatessa si era recata a dicembre in Tribunale per chiedere la revoca o la sostituzione dell’amministratore di sostegno, ma l’istanza era stata poi rigettata.
“Carlo sta bene e, come già evidenziato in un precedente comunicato, è rimasto colpito e infastidito dal clamore mediatico che la sua vicenda ha assunto in questi mesi” ha ribadito l’avvocato Barra.