“Metastasi”: testimone in aula l’ex assessore Mazzoleni

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L'ex assessore Martino Mazzoleni
L’ex assessore Martino Mazzoleni

LECCO – Una breve udienza quella di stamattina presso il Tribunale di Lecco nell’ambito del processo “Metastasi”, dedicata ai testimoni delle difese di Claudio Crotta, Antonino Romeo, Massimo Nasatti e Saverio Lilliu, quattro dei dieci imputati finiti in manette nell’aprile 2014 a seguito dell’inchiesta, coordinata dalla Procura di Milano, sulla presunta locale lecchese affiliata alla ‘Ndrangheta capeggiata da Mario Trovato.

Tra i testimoni anche l’ex assessore al Territorio e all’Urbanistica Martino Mazzoleni, chiamato dagli avvocati Patrizia e Marilena Guglielmana (difesa Crotta) per chiarire, in una breve deposizione, la questione della strada, sita ad Acquate, stralciata dal Piano regolatore nel maggio 2011, una delle pratiche sulla quale sarebbe intervenuto con continue pressioni il consigliere Ernesto Palermo (già condannato in abbreviato a sei anni e otto mesi). Durante la specifica commissione, ha spiegato Mazzoleni, si era ragionato sull’inutilità della strada che “avrebbe collegato due zone residenziali, quindi di scarso interesse produttivo, e oltretutto avrebbe dovuto passare sotto il Santuario della Madonna di Lourdes“. A seguito di queste considerazioni la decisione era stata quella di togliere la strada dal Piano regolatore e quindi dal futuro PGT, ai tempi in corso di elaborazione.

A sfilare davanti al collegio giudicante presieduto dal giudice Enrico Manzi e al Pubblico Ministero Bruna Albertini sono stati quindi sette testimoni citati dall’avvocato Vito Zotti, legale di Saverio Lilliu, ovvero uno dei soci della Lido di Parè Srl (intorno a cui si svolge la vicenda cardine del processo). Per gli inquirenti Lilliu, così come Antonello Redaelli, risulterebbe prestanome di Mario Trovato.

Omogeneo il “giudizio” emerso dai testimoni sul 52enne originario di Guasila (Cagliari): dai datori di lavoro, che lo ricordano come un lavoratore professionale – ferraiolo la sua professione in diversi cantieri – corretto e preparato, ai familiari. Ad essere ascoltati in particolare sono stati lo zio della compagna, la compagna stessa e la sorella Simonetta: i tre non hanno negato le difficoltà economiche che saltuariamente interessavano Lilliu, sottolineando sempre l’impegno e la serietà col quale l’uomo lavorava.

L’audizione dei testimoni della difesa dovrebbe terminare nel corso della prossima udienza – l’ultima prima della pausa estiva – fissata per il 16 di luglio a partire dalle ore 12. A settembre sarà la volta dell’esame degli imputati.