LECCO – Un cantiere dalle mille sorprese quello di via Caldone ad Olate: gli operai della Lario Reti stavano scavando nei pressi della chiesa del rione, per i lavori di rinnovo delle tubature della rete gas a bassa pressione,quando hanno rinvenuto ossa umane insieme ad altri reperti storici e da lunedì sono in corso le indagini degli archeologi.
Oltre ai resti umani, dalla terra sono emersi anche parti di muro e lastre di granito sulle quali si sta concentrando l’attenzione degli esperti. Queste ultime erano emerse già lo scorso mercoledì, in totale 18 lastre, parte del ciottolato originale della strada prima che venisse asfaltata e quindi di epoca contemporanea.
“Avvertiti dall’azienda abbiamo contattato la soprintendenza – spiega l’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Francesca Rota – le lastre verranno stipate nel nostro magazzino per vedere poi, in accordo con la soprintendenza, come riutilizzarle”.
Sulle ossa ritrovate verranno fatti degli approfondimenti, con il prelievo di alcuni campioni per poterle datare, ma non ci sarebbero troppi misteri sulla loro presenza in quell’area, vista la prossimità dell’edificio religioso.
Sono però i resti della mura, rinvenute a ridosso della chiesa, ad attirare maggiormente l’attenzione degli esperti: “A prima vista sembrerebbero strutture antiche – spiega il dott. Paolo Corti di Ar.Pa. Ricerche, incaricato degli studi – in questi giorni dovremo verificare con analisi di cosa si tratta e solo al quel punto ne sapremo di più”.
I lavori proseguiranno comunque, come spiegato dall’assessore Rota, con gli operai guidati dagli archeologi per salvaguardare i beni storici rinvenuti e nel contempo terminare l’opera in corso.

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