LECCO โ Era specializzata in furti di materiale ferroso la banda fermata dalla Polizia di Stato di Lecco, precisamente dalla Polstrada di Lecco che lo scorso 1 giugno ha messo le manette ai polsi di tre soggetti, tutti pregiudicati, residenti nella bergamasca.
Sarebbero almeno quattro, su un totale di 12 โcolpiโ imputabili alla banda, quelli commessi nel lecchese, in danno ad aziende metalmeccaniche della zona di Calolzio e Olginate. Identico, in ognuno di questi episodi, il modo di agire dei ladri: tutti compiuti attraverso un autocarro Scania, attrezzato per il carico di container, dopo aver forzato i cancelli dโingresso della ditta, rompendo le catene con grossi tronchesi.
Questo in meno di quattro minuti, questo grazie allโabilitร alla guida di uno dei componenti della banda, indentificato in F. C.: lui per gli agenti era lโautista del mezzo, in grado di agganciare e caricare cassoni carichi di ferro in pochi attimi e senza dover neppure scendere dal camion, una capacitร che ha stupito gli stessi inquirenti.
Gli altri due arrestati sono E. P. ed A. P., il primo era il โsabotatoreโ, rompeva le catene agli ingressi delle ditte con grossi tronchesi, il secondo invece, secondo la Polizia, era incaricato di compiere i sopralluoghi e individuare gli obiettivi da colpire.
Le indagini sono partite a giugno dello scorso anno, dopo il furto ai danni di unโazienda di Monte Marenzo, con la โsparizioneโ di 25 quintali di metallo. I tre erano giร finiti nei guai nellโagosto dello stesso anno, arrestati a Cinisello nel tentativo di rubare al cantiere della metropolitana. Messi a domiciliari, hanno atteso il dissequestro del camion per rimettersi in โattivitร โ.
A gennaio di questโanno, E. P. ed A. C., pedinati dagli agenti, sono stati nuovamente arrestati in flagranza di reato a Cassano dโAdda, sorpresi a rubare nel cantiere dellโautostrada. Di fronte al giudice avevano patteggiato una condanna di un anno, con misura dei domiciliari, per E. P. e di otto mesi con obbligo di firma per A. C.
Nei giorni scorsi sono scattate nuovamente le manette, gli agenti della Polstrada sono andati a prenderli direttamente in un caseggiato di Arcene, nella bergamasca, dove vivevano tutti e tre.
Il fenomeno dei furti di materiale ferroso, ha spiegato il comandante Mauro Livolsi, sono incrementati anche sul territorio lecchese: ferro, ottone acciaio, destinato al mercato nero ed anche i cassoni rubati, dal valore fino a 9 mila euro se nuovi, potevano essere rivenduti. Ora le indagini proseguono per individuare i ricettatori.