Strage di Chiuso. Lo psichiatra: “Potrebbe capitare a tutti”

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Pigazzini (2)LECCO – “Quanto è accaduto alla mamma delle tre bimbe assassinate a Chiuso potrebbe accadere a tutti. Ed è questo l’aspetto che più fa paura”.

A dichiararlo è lo psicologo e psicoterapeuta Mario Camillo Pigazzini, membro associato alla Società Italiana di Psicoanalisi, Guest member of the British Psychoanalytic Society, membro associato del Centro studi Sistemi Complessi Non-lineari dell’Università Insubria di Como e già Responsabile del Servizio di Psicologia del Dipartimento di Salute Mentale dell’Ospedale di Lecco fino al 31 marzo 2006.

“Non crediate ci sia depressione o malattia mentale dietro a questa vicenda – prosegue lo psicanalista – si tratta di un fenomeno complesso che va analizzato scientificamente su tre livelli. Il primo, riguarda la paura, o meglio il sistema della paura che è stato ben studiato da Joseph Ledoux; il secondo è inerente alla sommazione di angoscia che è stata costruita nel tempo dalla madre; terzo è il così detto ‘sandpile’, ovvero il mucchio di sabbia che crolla se viene tolto un preciso granellino di sabbia, capire quale sia quel granello e perchè abbia determinato il crollo è un lavoro che dovrù essere svolto dagli esperti che verranno interpellati. Quindi, se vogliamo una spiegazione scientifica, dobbiamo partire da qui, solo attraverso una visualizzazione neuroscientifica e l’utilizzo di modelli matematici avremo la possibilità di capire cos’è veramente accaduto nella testa dalla mamma dei tre giovani figle uccisi”.

Anche se la vicenda non è per nulla facile da comprendere, Pigazzini spiega: “Ognuno di noi vive o ha vissuto timori, paure, angosce che generalmente vengono superate mantenendo un certo equilibrio psico-fisico. In questo caso l’equilibrio si è rotto. Ora bisogna capirne il perché”.

Da parte del professore Pigazzini nessuna ipotesi: “Fare ipotesi in questo momento è più che azzardato, anche perchè casi come questi vanno trattati singolarmente”.