Travolta da un’auto. “Addio Amarilli, non ti dimenticheremo mai”

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CALOLZIOCORTE – In tantissimi, soprattutto giovani, hanno voluto dire addio ad Amarilli Elena Corti.

Una vita spezzata tragicamente la notte di Natale, a soli 22 anni, per un incidente stradale assurdo, al termine di una serata trascorsa a fare la baby-sitter.

La piccola chiesa di Lorentino, frazione di origine della madre, non è riuscita a contenere la folla commossa che oggi pomeriggio (27 dicembre) si è riunita per i funerali della giovane. La cerimonia è stata accompagnata dal suono di quel flauto che tanto amava e suonava con passione.

Amarilli Corti era originaria di Calolziocorte, dove aveva frequentato le scuole elementari e medie prima di trasferirsi a Bergamo con la sua famiglia sette anni fa. Il padre, Rudy, è stato per anni bibliotecario nella città; mentre la madre, Rita Scola, lavora ai Servizi Sociali del comune di Calolziocorte. Amarilli lascia anche il fratello Emil.

“22 dicembre, 22 anni di te amore mio. Mi sono innamorata pazzamente appena ho visto il tuo faccino bello e già da subito simpatico. Eri proprio come tuo padre e io ti avevamo immaginato. Poi il tuo carattere solare e il tuo sorriso ci hanno fatto passare anni felici. Grazie di tutto, auguri, ti voglio tanto bene”. “Grazie mamma, ti voglio tanto bene anche io, grazie di esserci sempre”. E’ iniziata con queste parole la celebrazione dei funerali. Parole semplici ma colme d’amore, pronunciate in occasione dei 22 anni di Amarilli che, solo due giorni dopo, avrebbe trovato la morte lungo un viale della città di Bergamo.

Difficile trovare le parole anche per monsignor Angelo Riva, parroco di Carenno, Lorentino e Sopracornola: “Non possiamo nascondere come il dramma e il dolore di questo momento faccia sorgere in noi tante domande. Non possiamo nascondere come la morte, soprattutto quando porta con sé una vita giovane piena di sogni e progetti, rattrista ancor di più la nostra vita facendoci perdere d’animo, soprattutto penso alla mamma, al papà, al fratello e a chi tra noi l’ha conosciuta e amata”.

Amarilli Elena Corti, foto da FB

 

Don Flavio, famigliare di Amarilli Corti,  ha avuto parole commosse durante l’omelia: “In questa bellissima nostra chiesa di Lorentino, Rita, Rudy, Emil, ci stringiamo fisicamente perché è l’unica cosa che possiamo fare. Questa morte la percepiamo come una ingiustizia assurda perché non è assolutamente giusto che Amarilli sia morta. Amarilli è stata un concentrato di amore, ha ricevuto una marea di attenzioni per valorizzare le sue capacità. Credo che nonna Rosa e nonno Emilio, in questo momento, la stiano accompagnando verso il Signore. Nella notte di Natale, quando ci ostiniamo pervicacemente a celebrare la Messa di Mezzanotte perché è il momento più buio, è avvenuto l’incidente, ma il signore è capace di trasformare le tenebre in luce. A volte, poi, certe coincidenze ci dicono tanto e io interpreto questa come la nascita vera di Amarilli”. Poi un appello: “La morte di Amarilli ci dice ‘Quando guidi stai attento perché ci sono stati già troppi dolori’.  Vorremmo che la morte di Amarilli ci permettesse di stare bene attenti quando siamo alla guida. Questo dolore ci apre al pensiero di altre persone che dobbiamo tutelare”.

Al termine i ricordi di chi ha condiviso gli ultimi anni di scuola, compagni e insegnanti: “La danza, il flauto traverso, perché con la musica non si è mai soli – ha detto una sua compagna -. Non siamo qui solo per ricordarti  ma per farti capire quello che puoi fare anche da lassù: riunirci tutti insieme, come tutti gli anni passati a scuola e che ricordiamo bene. Non ti dimenticheremo mai. La tua squinternata 3^A. Grazie Ama”.

“La dolcezza era dentro di te, ho ammirato la tua forza. Gli anni sereni del nostro splendido liceo musicale dove le tue grandi qualità che la tua sensibilità per la musica sono stati un esempio e uno stimolo per i tuoi compagni. Quante volte ho sorriso dentro di me vedendoti finalmente serena e felice.  Un ricordo è emerso dentro di me in questi giorni: una sera di d’estate, in piazza Vecchia a Bergamo, poco dopo aver cantato i canti partigiani che avevate composto in classe felice ballavi al suono della musica. Ciao cara, il tuo canto e il tuo flauto dolci risuonino da lassù. Ciao cara Amarilli”.

Il corteo silenzioso e i volti rigati dalle lacrime mischiate alla pioggia battente hanno accompagnato Amarilli Corti fino al cimitero della piccola frazione calolziese.