Si attende la chiusura del cantiere promessa da Anas entro fine anno
I sindaci di Lecco e Ballabio riflettono sulla viabilità: “Il piano di emergenza va rivisto”
BALLABIO – Esattamente un anno fa, il 9 dicembre 2022, pochi minuti dopo le 14.30, lungo la SS36 dir, nuova Lecco – Ballabio, un’ernorme frana si staccò dal versante montuoso (vedi articolo). 5mila tonnellate di roccia travolsero la strada senza, miracolosamente, causare vittime.
Venne coinvolto un solo mezzo in transito, con un masso che lo urtò, senza schiacchiarlo completamente. Era un’auto furgonata diretta verso Lecco, sulla quale viaggiavano Luciano Pensa e suo zio Bernardo proprietari di un negozio di ortofrutta a Introbio in Valsassina, rimasti illesi. Per il resto la maxi frana fece solo danni.
Il distacco (salendo da Lecco verso Ballabio) interessò il tratto di strada all’imbocco della galleria Giulia. Un evento calamitoso che determinò, inevitabilmente, la chiusura della SS36 dir.
Inizialmente non fu possibile dare tempistiche certe sulla riapertura, sarebbero serviti monitoraggi, una “fotografia” esatta delle condizioni della montagna per capire se vi fosse altro materiale franoso in procinto di staccarsi, una quantificazione dei danni e, infine, un cronoprogramma degli interventi.
L’indomani, con il maltempo che continuò ad imperversare, venne fatto il sopralluogo da parte di geologi e rocciatori incaricati da Anas. Il verdetto fu impattante: un mese di chiusura.
Nei giorni seguenti con il coordinamento della Prefettura e i risultati dei monitoraggi, si potè stendere con più precisione il cronoprogramma dei lavori per la messa in sicurezza del versante e la rimozione dei massi dalla carreggiata. Il 16 dicembre venne quindi annunciata la data di riapertura, che sarebbe stata il 10 gennaio 2023.
Un mese di calvario per tutti, con il traffico dirottato sulla vecchia Lecco – Ballabio. Un ritorno al passato a prima del febbraio 2006, anno in cui venne inaugurata la nuova Lecco -Ballabio. Per evitare ingorghi infiniti soprattutto nel budello stradale che si snoda tra i rioni di Laorca e San Giovanni, dove il passaggio dei mezzi pesanti è difficoltoso, ancor più se si incrociano, venne istituito nuovamente il senso unico alternato, regolato da movieri, nel tratto compreso tra Laorca, all’altezza del ponte della Gallina e San Giovanni. Un palliativo, visto il flusso del traffico da e per la Valsassina sempre più importante, con code e incolonnamenti che hanno caratterizzato il mese di chiusura.
Il 23 dicembre, il Vicepresidente del Consiglio oltreché ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, decise di fare un sopralluogo, l’incontro con sindaci e Prefetto si svolse sul luogo della frana, davanti alla galleria Giulia.
Il mese di lavori ha permesso ad Anas di mantenere la promessa: la strada statale SS36 Dir “Raccordo Lecco Ballabio” è stata riaperta martedì 10 gennaio, alle 12.30 circa. Quel giorno il Ministro Salvini tornò di nuovo a Lecco per la riapertura, presente anche il capo compartimento di Anas Lombardia Nicola Prisco e molte autorità politiche e amministrative locali.
Da quel giorno i lavori proseguirono, prima con la promessa di Anas di concludere il cantriere entro l’estate 2023, poi un ritardo sul cronoprogramma ha obbligato Anas a rivedere le tempistiche annunciando, a fine ottobre, che la chiusura del cantiere sarebbe avvenuta entro la fine dell’anno.
Il sindaco di Ballabio Giovanni Bruno Bussola guarda alla sostanza di ciò che è stato fatto: “La strada è stata riaperta come annunciato dopo un mese di lavori, ed era il problema principale. In merito alla conclusione del cantiere, Anas farà le sue valutazioni. Quello che ho già chiesto, sia per questo cantiere, così come per quelli futuri necessari per la manutenzione ordinaria e straordinaria della SS36 dir, è di effettuarli nel limite del possibile durante le ore notturne in modo da arrecare minor disagi possibili agli utenti della strada”.
Il sindaco di Ballabio chiede lumi ad Anas in merito alla sottoscrizione di un protocollo di intesa utile per intervenire ogni qualvolta la nuova Lecco – Ballabio venga chiusa in modo non programmatico, come nel caso di incidenti (l’ultimo il 5 dicembre, vedi articolo).
“Quando la nuova Lecco – Ballabio viene chiusa in un senso di marcia o in entrambi i sensi, è necessario operare in sinergia in modo rapido per evitare le solite ripercussioni sul traffico che viene dirottato sulla vecchia strada – spiega il sindaco di Ballabio – Avevo proposto di intervenire all’occorrenza con i movieri per attivare, in modo rapido, il senso unico alternato per i mezzi pesanti nel tratto Laorca – San Giovanni, ma Anas non è d’accordo ed ha rilanciato proponendo di installare sul territorio lecchese un impianto semaforico gestibile da remoto, proprio per dirimere queste emergenze. Tuttavia al momento né da Anas, né dal Comune di Lecco ho avuto aggiornamenti in merito”.
Anche il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni si è dichiarato soddisfatto della tempestività dell’intervento di Anas per la riapertura del raccordo: “E’ stato un mese di disagi per tutti, sapevamo che non sarebbe stato immediato ripristinare la viabilità lungo la strada ma l’impegno è stato massimo e nei tempi stabiliti si è raggiunto l’obiettivo più importante”.
Sottolineata anche dal primo cittadino lecchese la questione della viabilità: “Servono misure impattanti – commenta – in primo luogo sulla velocità lungo la SS36 dir dove mediamente almeno una volta l’anno si verificano incidenti che impattano pesantemente sulla circolazione. Sul tavolo della Prefettura c’è la richiesta di monitorare la direttrice tramite sistemi sanzionatori, come ad esempio autovelox, ma non è sicuramente sufficiente e concordo con il sindaco di Ballabio: il piano di emergenza in caso di chiusura della nuova Lecco-Ballabio va necessariamente rivisto“.
Il piano, come precisato, viene redatto dalla Provincia con la Prefettura ma al tavolo tecnico siedono anche i Comuni e Anas. E proprio dall’ente strade è giunta una prima proposta di sperimentare in città degli impianti elettronici gestiti da remoto da attivare in caso di chiusura della nuova Lecco-Ballabio sia per avvisare gli automobilisti che per la gestione del traffico. “E’ una proposta interessante, che ci trova concordi, ma parziale e che richiede necessariamente ulteriori analisi – dice Gattinoni – l’idea sarebbe posizionare queste attrezzature sofisticate in alcuni punti strategici che potrebbero essere l’imbocco della galleria della nuova Lecco-Ballabio, la Camera di Commercio in via Tonale e il Ponte della Gallina. E’ un’opzione che intendiamo approfondire con tutti gli studi del caso” conclude.