Violenza in via Cavour, commercianti divisi sul tema sicurezza

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presidio polizia piazza diaz a lecco
foto archivio

La rissa tra giovani avvenuta lunedì sera riapre il dibattito sulla sicurezza

Per alcuni commercianti necessario un presidio fisso delle forze dell’ordine, per altri la soluzione è il rilancio della via

LECCO – Via Cavour di nuovo al centro del dibattito sulla sicurezza in città. L’episodio di violenza che si è verificato lunedì sera tra un gruppo di giovani ha riacceso i riflettori su una situazione che molti commercianti e residenti della via definiscono esasperante.

Ciò che è successo ieri è all’ordine del giorno – ci raccontano alcuni di loro – questi personaggi, per lo più giovani, si piazzano sotto i soliti portici, fumano, bevono, lasciano rifiuti ovunque. Si dileguano quando arriva la Polizia, poi tornano. Ogni tanto litigano, volano pugni. E’ così da alcuni anni oramai, soprattutto d’estate. Se non si farà qualcosa la situazione in via Cavour peggiorerà e basta”. La soluzione invocata è un severo intervento delle forze dell’ordine. “Un presidio fisso o magari l’Esercito alle porte di vie Cavour, per evitare che queste situazioni continuino a verificarsi”.

C’è chi però non concorda: “Un presidio fisso di Polizia o dell’Esercito non è la soluzione ai problemi di via Cavour”. Ne è convinta Alessandra, la titolare della Pasticceria su Misura. “Da oltre dieci anni lavoro a Lecco, negli ultimi tempi il degrado è aumentato e spesso capita di non sentirci del tutto sicure per via delle cattive frequentazioni lungo via Cavour, soprattutto nella parte alta, vicino a Piazza Diaz. E’ capitato anche a me di arrivare la mattina per aprire e trovare in piazzetta vetri e schifezze di ogni tipo. Ma non credo assolutamente che un posto fisso di Polizia risolverebbe la situazione, se non temporaneamente. Inoltre per una città che vuole essere sempre più turistica e attrattiva non sarebbe un bel biglietto da visita avere i soldati o gli agenti fissi, darebbe a mio avviso un ulteriore senso di insicurezza. Sono convinta che la soluzione debba essere più ragionata”.

Alessandra si riferisce ad un rilancio della via: “Quando ho aperto era pieno di negozi, oggi sono più quelli chiusi, purtroppo. Anche questo non è un bel segnale, la presenza di attività sicuramente incentiverebbe una frequentazione ben diversa della via, forse si dovrebbe ragionare più su questo aspetto di rilancio che non di ‘sorveglianza’”.

Via Cavour a Lecco (foto archivio)

Sul tema abbiamo interpellato l’assessore al Commercio Giovanni Cattaneo: “Il turnover delle attività si verifica in tutte le vie del centro, non solo in via Cavour – ha affermato – ricordo poi che i proprietari degli spazi sono privati e sono loro a decidere che tipo di investimento fare, se prediligere il settore del food o altri tipo di attività, questo non dipende dal Comune. Non rilevo quindi una connessione tra il turnover dei negozi e la questione della sicurezza che, giustamente, preoccupa alcuni commercianti. Concordo invece con la necessità di provare a rendere più attrattiva via Cavour: come amministrazione comunale stiamo portando avanti il tema della rigenerazione urbana proprio per ripensare alcuni luoghi della città, riqualificarli e renderli sempre più a misura di turisti ma anche dei cittadini e delle famiglie. In questo quadro rientra, ad esempio, il progetto dell’albergo in Piazza Diaz che verrà realizzato nello stabile oggi in disuso. Certamente questa riqualifica darà un nuovo aspetto alla piazza e disincentiverà le cattive frequentazioni e il conseguente degrado”.

L’assessore ha però invitato anche i commercianti a fare la propria parte: “E’ giusto che chiedano decoro e sicurezza ma è altrettanto importante che si impegnino in azioni, individuali o corali per rilanciare la via, e non parlo solo di via Cavour. Prendo ad esempio l’iniziativa fatta nel periodo natalizio da una commerciante che si è attivata e, tramite il regolamento dei beni comuni, ha chiesto di poter attrezzare l’aiuola vicino a Piazza Diaz per creare momenti di aggregazione con le famiglie e i bambini. E’ chiaro che ognuno deve fare le proprie valutazioni ma magari anche pensare ad iniziative di questo genere contribuirebbe a rendere più viva, attrattiva e di conseguenza sicura la nostra città” ha concluso.