L’artista ha ritrovato nel disegno il “Concetto d’aria” che, secondo la sua tesi, accomuna tutte le opere di Leonardo
“Siamo felici per questa affermazione giunta dopo attenti studi durati più di 8 mesi. E’ stato un onore incontrare il Maestro Battaglia”
LECCO – “E’ stato un onore per me e mia moglie essere invitati e ricevuti nello studio/laboratorio di Pavia dal Maestro Xante Battaglia, artista internazionale eccentrico e poliedrico, afferente all’arte Concettuale e Comportamentale. Anche il Maestro (definito da Pierre Restany ‘un talento attraverso lo stile’, da Giosuè Allegrini ‘paladino dell’umanità’ e da Marco Marinacci ‘il Leonardo di oggi’) ritiene che il Cristo di Lecco sia un disegno della mano di Leonardo”.
A testimonianza dell’importanza e dell’interesse che sta suscitando il disegno a sanguina di proprietà della famiglia Mazzoleni che, a seguito di lunghe e approfondite ricerche, sempre più studiosi attribuiscono alla mano di Leonardo Da Vinci, Massimo Mazzoleni e la moglie Silvia Gallo hanno incontrato il notissimo artista internazionale, professore titolare della prima cattedra di pittura all’Accademia delle Belle Arti di Brera di Milano, nonché in passato titolare della prima Cattedra di pittura all’Accademia delle Belle Arti di Venezia e professore anche nelle Accademie di Catania, Macerata, Reggio Calabria e Carrara.
“Il suo è stato un graditissimo invito e nell’occasione ci ha consegnato una sua autentica su foto del Cristo di Lecco con la quale ha voluto attestare la sua personale convinzione che il disegno a sanguigna del Cristo di Lecco, o meglio l’Autoritratto di Lecco come da lui stesso definito e ritenuto, è un’opera certamente attribuibile alla mano del grande artista rinascimentale Leonardo Da Vinci. Un’affermazione giunta dopo attenti studi e analisi dell’opera durati più di 8 mesi”.
Un’opera che non smette di far discutere tutto il mondo dell’arte, ritenuta da tutti di interesse unico. Massimo Mazzoleni e la moglie Silvia hanno così avuto il piacere di ascoltare dalla voce diretta del Maestro Xante Battaglia le motivazioni addotte a sostegno della paternità leonardiana del disegno a sanguigna, conclusione che ha riportato in maniera più sintetica nella sua autentica. Nel Cristo di Lecco il Maestro Battaglia ha individuato le caratteristiche già teorizzate ed esposte in uno studio condotto presso l’Università di Salerno derivante dall’analisi delle opere di Leonardo. Studio per il quale ha ricevuto un importante riconoscimento.
“Nell’Autoritratto di Lecco si riscontra il ‘concetto d’aria’ come esposto nella sua tesi in cui chiarisce come Leonardo catturasse l’aria avvolgendo le immagini e gli oggetti rendendo plastico e morbido il dipinto – ha spiegato Massimo Mazzoleni -. Una gradita sorpresa (oltre che vero onore) è stato poi ricevere in omaggio anche una sua opera creata su base della foto del Cristo/Autoritratto di Lecco dove il Maestro Battaglia è protagonista di un intervento pittorico così come già fatto per atri soggetti iconici universali quali la Gioconda e Marilyn Monroe, a testimonianza ulteriore indiretta dell’importanza rinvenuta dal Maestro Xante in questa opera/disegno da lui definito ‘un volto dallo guardo messianico che osserva e giudica’ e che a suo dire ‘chiarisce il dubbio sul Salvator Mundi: spento e non convincente'”.