Dal recupero alla mostra, a Villa Monastero una collezione archeologica sorprendente

Tempo di lettura: 3 minuti
villa monastero

Il Sistema Museale della Provincia di Lecco si arricchisce di una nuova importante collezione che verrà esposta a Villa Monastero

Si tratta di circa 200 reperti. Hofmann: “Una grande emozione poterli ospitare sul nostro territorio”

LECCO – La costante opera di tutela sul territorio condotta dalla Soprintendenza ha consentito il recupero di due importanti nuclei di reperti archeologici, detenuti a diverso titolo da privati, che grazie alla preziosa collaborazione della Direzione Regionale Musei della Lombardia e della Provincia di Lecco saranno valorizzati all’interno del Sistema Museale della Provincia di Lecco.

Nel 2022, in virtù della stretta cooperazione con il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri, sono stati recuperati a Sorico, nell’abitazione di un privato, migliaia di frammenti ceramici sei-settecenteschi, provenienti dal vicino Forte di Fuentes. Questo complesso di vasellame da mensa, che offre un prezioso spaccato sulla vita quotidiana del Forte, è attualmente in fase di restauro, grazie anche alla disponibilità della Banca Credito Cooperativo Valsassina.

La firma del protocollo

Inoltre, a seguito della firma di un protocollo di intesa tra il Ministero della Cultura e la Provincia di Lecco, una collezione archeologica di valore storico eccezionale, acquisita alla disponibilità dello Stato nel 2023, verrà musealizzata a Villa Monastero nel corso del prossimo anno. Si tratta di quasi duecento reperti provenienti da diversi ambiti culturali, quali la Magna Grecia, il mondo etrusco e quello romano, che dopo anni di oblio verranno finalmente esposti al pubblico. Tra questi spiccano per rarità un gruppo di vasi apuli dalla decorazione policroma molto elaborata ed eleganti calici etruschi in bucchero.

Uno dei reperti

La collezione, come spiegato durante la conferenza stampa convocata questa mattina, mercoledì, in Provincia, era di Alceo Cattolochino, Generale della Prima Guerra Mondiale insignito di medaglia d’oro ucciso nel 1917. Tramandati di erede in erede i reperti sono infine tornati allo Stato secondo la legislatura vigente. Il desiderio della famiglia però è stato quello di renderli fruibili al pubblico e la scelta è ricaduta su Villa Monastero. La collezione verrà esposta al primo piano, che verrà completamente ristrutturato: “Contiamo di terminare i lavori in circa un anno e di inaugurare l’esposizione la prossima primavera” ha fatto sapere Anna Ranzi, Conservatrice di Villa Monastero. Alla conferenza erano presenti anche Giuseppe Stolfi, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese e Alice Maria Sbriglio, Funzionario archeologo, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese.

Soddisfazione è stata espressa dalla presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann: “Siamo davvero entusiasti di questo progetto che vedrà una collezione unica ed emozionante tornare a disposizione di tutti i nostri cittadini, lecchesi e non: ricordo che Villa Monastero viene visitata anche da tanti turisti stranieri che avranno la possibilità di ammirare questi reperti davvero meravigliosi. Ringrazio la famiglia Cattalochino per la disponibilità e tutti coloro che hanno contribuito a questo grande progetto”.

“Siamo noi orgogliose che la collezione venga collocata in una location così prestigiosa e fruibile da un pubblico locale ed internazionale” il commento delle sorelle Sofia e Francesca Cattalochino, nipoti di Alceo “grazie a voi per questa possibilità”.