“Meet me Tonight”: celebrata la Notte
dei Ricercatori

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LECCO – E’ iniziata nel pomeriggio di venerdì 27 settembre presso il nuovo Campus del Politecnico l’iniziativa denominata “Meet me Tonight”, ovvero la Notte dei Ricercatori promossa in Lombardia da Politecnico di Milano, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi Milano-Bicocca e Comune di Milano, in collaborazione con Regione Lombardia e Fondazione Cariplo. Obiettivo della manifestazione è quello di diffondere la cultura scientifica e la conoscenza delle professioni della ricerca tra i cittadini di tutte le età attraverso l’organizzazione di eventi e di iniziative divertenti e stimolanti.

Un insieme di attività sportive, arte, musica e dimostrazioni scientifiche, quelle in corso di svolgimento presso il nuovo campus universitario, pensate per offrire l’opportunità a tutti coloro che lo desiderano di incontrare studenti, docenti e ricercatori in un contesto insolito e divertente.

“La notte dei ricercatori – ha affermato il pro-rettore Marco Bocciolone – è un’iniziativa importante perché voluta dalla Comunità Europea e perché ormai il Politecnico vi aderisce con entusiasmo da diversi anni, unendo eventi culturali e giocosi; è bello organizzarla in questa sede senza barriere né confini tra università e città”. “Siamo felici e orgogliosi di ospitare il Campus a Lecco – ha aggiunto l’assessore Armando Volontè – perché è un valore aggiunto per la città, quindi grazie per la vostra presenza sul nostro territorio”. Ai ringraziamenti s’è aggiunto anche l’assessore provinciale al territorio Gianluca Bezzi: “il luogo dove ci troviamo oggi rappresenta l’esempio riuscito di quel che succede quando ci si rimbocca le maniche e le cose avvengono; spero che il Politecnico diventi un punto di rinascita da cui ripartire per combattere il lento e inesorabile declino imposto da questa crisi”.
Dopo i saluti delle autorità, è stata la volta della conferenza del prof. Marco Imperadori sul caso di Borboleta, una piccola infermeria dedicata ai bambini malati di glaucoma che verrà costruita in Guinea Bissau: come spiegato dal docente universitario, “una delle mission del Politecnico è quella di formare ingegneri con il senso del sociale, perché l’ingegneria non è solo un’operazione tecnico-scientifica, ma si riversa sulla vita delle persone. L’infermeria, così come altri progetti precedenti, è la dimostrazione che unendo le forze e usando i materiali migliori disponibili sul mercato le cose possono accadere: in questo modo l’architettura e la ricerca diventano veramente social”. Quindi si è svolta la premiazione dei vincitori del concorso “Castle Pinckney: preservation as provocation, con la prof.ssa Elisabetta Rosina che ha presentato la competizione internazionale indetta dall’Associazione Americana delle Scuole di Architettura per ripensare in modo innovativo un forte del XIX secolo nel South Carolina.

A partire dalle 18, la serata è proseguita con un aperitivo, un torneo di street volley, dimostrazioni sportive di arrampicata artificiale, judo e scherma, oltre alla possibilità di visitare i vari stand scientifici e le esposizioni curate da docenti, studenti e ricercatori.