Ancora nessun imprenditore per la Leuci: “Ora la fase 2”

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Leuci (5)LECCO – Non è bastato il voto ad unanimità del Consiglio Comunale di Lecco per mettere al sicuro le sorti dell’ex Leuci: nonostante la bocciatura del progetto di trasformazione dell’ex fabbrica in palazzine e negozi presentato sotto forma di osservazione dal patron Giuliano Pisati, ribadendo quindi la vocazione industriale della zona, per la rilancio della storica ditta di lampadine si attendono ancora imprenditori.

Vana, almeno fino ad oggi, la ricerca di aziende che abbiano avanzato proposte di investimento concrete sulla reindustrializzazione dell’area nel progetto di “Cittadella della Luce” che vorrebbe unire sinergicamente produzione industriale e ricerca nei capannoni dell’ex fabbrica.

Dopo l’addio al progetto degli ultimi due impresari brianzoli interessati, Gabriele Vitali della Vitaconsulting di Barzanò e Vincenzo Di Giovine della Combustion&Energy di Oggiono, Comune e Provincia avevano tentato di coinvolgere con un incontro altri imprenditori del settore dell’energia e illuminotecnico ma nessuno di questi si sarebbe fatto avanti.

La notizia è emersa mercoledì, al tavolo che ha riunito lavoratori e sindacati. “La fase uno è andata male, ora si passi alla fase due – commenta dalla RSU, Germano Bosisio – è necessario allargare la richiesta ad altri settori produttivi e farlo con metodo, magari individuando attraverso le associazioni di categoria delle aziende che abbiano la capacità e le caratteristiche giuste”.

Nel frattempo anche la Camera di Commercio si starebbe muovendo finanziando uno studio di fattibilità sulla reindustrializzazione dell’area , in accordo con gli altri enti.
“Serve che il noto Sistema Lecco coordini realmente questa fase e che non si riduca all’impotenza se mancano uno o due imprenditori – prosegue Bosisio – Ora che il Comune ha ribadito con forza la vocazione industriale dell’area Leuci è necessario che questo non resti sulla carta”.