API Lecco: “Cinque punti per aiutare le aziende e la ripresa”

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LECCO – “5 punti fiscali”, cinque obbiettivi per favorire la ripresa a partire dalle imprese alleggerendo la morsa fiscale: cinque richieste che l’Associazione Piccole Medie Industrie di Lecco porrà al al vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Luigi Casero, in visita lunedì nel capoluogo manzoniano.

Il primo, la riduzione del costo del lavoro perché come spiega il presidente di Api Lecco, Luigi Sabadini, “non è più sostenibile il divario tra il costo del lavoro per l’impresa e il netto percepito dai lavoratori: ciò blocca le possibilità di nuove assunzioni e limita la capacità di spesa delle famiglie”.

Gli annunci del Governo di voler intraprendere un percorso normativo per ridurre finalmente il cuneo fiscale hanno trovato il consenso dell’associazione datoriale, che ora auspica che presto si cominci a lavorare su questo aspetto. La proposta da Api Lecco è la riduzione del 6% della pressione fiscale sul costo del lavoro, di cui il 3% a favore dell’impresa, il 3% a favore del lavoratore.

Il secondo, il taglio dei costi dell’energia e il lancio di un piano energetico nazionale “che contempli la progressiva crescita e diversificazione della produzione energetica, il miglioramento delle reti, e la conseguente riduzione del costo di corrente e gas, oggi tra i più alti d’Europa, oltre alla distribuzione degli oneri per l’energia “verde” non solo sulle imprese”.

Per Api è urgente che il Governo tenga monitorata la tempistica dell’Authority dell’Energia affinché renda efficace lo sblocco dei pagamenti della P.A. consentendo così di incassare i rimborsi delle accise, per quelle aziende che ne hanno fatto richiesta. Anche in questo caso l’associazione lancia un proposta, quella di abbassare il livello di agevolazione ad aziende con consumi inferiori ai 2,4 mln kwh anno, soglia che evidentemente esclude gran parte delle Pmi italiane.

Il terzo, la riduzione progressiva dell’Irap, considerata la tassa “più ingiusta ed iniqua”, “che colpisce il costo del lavoro e penalizza ulteriormente proprio quelle aziende che già sono in difficoltà”, a scapito anche di programmi di sviluppo e investimenti produttivi. Per Api occorre promuovere la deducibilità dell’Irap e sbloccare i rimborsi già richiesti dalle aziende.

Il quarto e il quinto punto riguardano due tributi di recente introduzione, l’IMU e la TARES. Se per la prima viene chiesta l’abolizione della tassa sugli immobili strumentali o almeno la la deducibilità dall’imponibile su cui vengono calcolate le imposte per le imprese, la seconda viene considerata un “prelievo forzoso sproporzionato e ingiustificato” visto che “le imprese provvedono infatti autonomamente e onerosamente allo smaltimento dei propri rifiuti”.

“Guardiamo con fiducia all’incontro con il Vice Ministro – ha commentato il presidente Sabadini – Auspichiamo che in Italia la politica fiscale possa costituire una leva per lo sviluppo delle imprese e per l’aumento del potere d’acquisto per i lavoratori”.