LECCO – I termini promessi sarebbero stati rispettati e secondo indiscrezioni, entro la giornata di martedì, il Tribunale di Lecco ammetterà la Pietro Carsana alla procedura di concordato preventivo: la notizia è giunta ai sindacati che attendono ansia la pubblicazione decreto del palazzo di giustizia per poter attivarsi in Regione con una richiesta di cassa integrazione straordinaria per gli oltre 130 lavoratori dell’azienda.
Una corsa contro il tempo perché l’ammortizzatore sociale dal prossimo anno non sarà più disponibile per effetto della riforma del lavoro varata governo ed è quindi necessaria la presentazione della domanda entro fine dicembre per ottenerlo. Cosa che i sindacati faranno da subito, dopo l’incontro già previsto nel pomeriggio con i consulenti dell’impresa per preparare l’accordo.

“L’ammissione al concordato ci permette di chiedere in giornata chiedere un esame congiunto in Arifil per la cassa integrazione straordinaria – l’Agenzia regionale per la Formazione, l’Istruzione e il Lavoro – sarà una boccata d’ossigeno per i lavoratori che si sono ritrovati in mezzo ad una strada, con non poche difficoltà per ricollocarsi in un settore che fatica a riprendersi” spiega Giuseppe Cantatore, sindacalista di Fillea Cgil.
La crisi in Carsana si era palesata lo scorso ottobre con l’apertura della procedura di pre-concordato ed una prima richiesta di cassa integrazione; due mesi dopo, a fine novembre, ancora all’oscuro delle intenzioni dell’impresa, i lavoratori avevano sfilato in corteo per le strade del centro in occasione dell’incontro in Provincia tra proprietà, sindacati ed istituzioni. Sono però passate altre due settimane prima l’azienda presentasse finalmente il piano di concordato liquidatorio.
Tempi sempre più stretti che hanno fatto temere l’impossibilità di accedere ad una copertura sociale per i dipendenti: “C’è stato un grande sforzo da parte del Tribunale e dei commissari e dobbiamo tenerlo in considerazione” ha sottolineato Cantatore.
Anche l’assessore comunale di Lecco, Riccardo Mariani, che ha seguito attentamente la vicenda, attendeva la notizia: “E’ importante che decreto di ammissione arrivi il prima possibile per poi andare a firmare in Regione l’accordo sulla cassa integrazione – aveva spiegato l’assessore lunedì sera in consiglio comunale – Chiaro che questo sarà il primo passaggio per garantire i lavoratori e la tenuta economica delle loro famiglie. La Provincia attiverà tra gennaio e febbraio l’unità di crisi per le politiche sul lavoro, cercando di favorire il ricollocamento della forza lavoro”.

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